Tumori, il report annuale dell'Aiom: le donne si ammalano di più
Cresce del 3% tra la popolazione femminile e fra gli over 70 il carcinoma polmonare
Il numero di nuove diagnosi di cancro crescerà nel 2020 solo nella popolazione femminile. In particolare a causa del carcinoma polmonare, che è peraltro anche la prima causa di morte per tumore. Tradotto: le donne si ammalano di più, +3,4% rispetto all’anno prima proprio della malattia di cui si muore di più. Il dato emerge dalla fotografia scattata come ogni anno da I numeri del cancro, volume ricco di dati e indicazioni frutto della collaborazione dei massimi esperti italiani di oncologia ed epidemiologia (Aiom - Associazione Italiana di Oncologia Medica, Aortim - Associazione Italiana Registri Tumori, Siapec-Iap - Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica, Fondazione Aiom, Passi - Progressi delle Aziende Sanitarie per la salute in Italia e PASSI d’Argento), presentato all’Istituto Superiore di Sanità. L’incremento nelle diagnosi di tumore al polmone che fa allarmare gli oncologi si osserva specialmente fra le over 70 ed è legato all’abitudine al fumo di sigaretta, che a partire dagli anni Settanta si è sempre più diffusa nella popolazione femminile. In generale sono 377 mila le nuove diagnosi di cancro previste quest’anno nel nostro Paese, 195 mila negli uomini e 182.000 nelle donne. Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2020, sarà il carcinoma della mammella, seguito dal colon-retto, polmone, prostata e vescica. “Aumentano le diagnosi di melanoma e di tumore del pancreas in entrambi i sessi”, afferma Giordano Beretta, presidente nazionale Aiom e responsabile Oncologia Medica Humanitas Gavazzeni di Bergamo. "In crescita anche il carcinoma mammario, soprattutto nelle under 50, anche come conseguenza dell’estensione della fascia d’età sottoposta a screening in alcune Regioni. In riduzione, invece, negli uomini le neoplasie prostatiche, per il minor uso del PSA come test di screening. E risultano in calo, in entrambi i sessi, i tassi di incidenza per i tumori dello stomaco e del fegato, in cui si può ipotizzare un effetto della vaccinazione anti epatite B e dei trattamenti anti epatite C".
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