Maria Carey: "La mia vita da prigioniera in casa e il coltello puntato alla faccia"
La voce femminile più ammirata e famosa del mondo si racconta
C'è stato un tempo, ed è durato anni, in cui era la numero uno. La voce femminile più ammirata e famosa del mondo, capace di vendere oltre 200 milioni di dischi. Una superstar. Poi sono arrivati anni difficili tanto per quanto riguarda la carriera che nel privato. Mariah Carey ha appena pubblicato "The Meaning Of Mariah Carey", la sua autobiografia in cui svela come dietro la fiaba della popstar ci fosse una vita d'inferno.
La Carey conobbe ad appena 18 anni Tommy Mottola, potente capo della multinazionale musicale Sony, lui aveva ventuno anni più di lei. I due cominciarono una relazione fino a sposarsi nel 2009. Lui la lanciò con successo a livello mondiale, ma il prezzo da pagare è stato altissimo: una vita da segregata casa-lavoro, continuamente spiata, minacciata e vittima della gelosia ossessiva di lui.
Scrive la Carey: "Venivo spiata giorno e notte in casa, c'erano telecamere ovunque, se mi spostavo avevo appresso uomini pagati da lui per pedinarmi". E ancora: "Dovevo andare in silenzio in camera - racconta - per cercare di scrivere le mie canzoni, quando dagli altoparlanti installati nella stanza arrivava puntuale la sua voce, che mi chiedeva ’cosa stai facendo?".
Un marito-padrone che arrivò al culmine della violenza cinque anni dopo, quando la coppia stava implodendo e si avvicinava il divorzio (i due hanno fatto due figli). Mottola, come scrive la Carey, prese un coltello e glielo puntò alla faccia, facendolo scorrere lungo una guancia di lei: "Ogni muscolo del viso mi si paralizzò, il corpo restò impietrito, smisi di respirare. Ero piena di rabbia per l'umiliazione".
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