Piazza Affari in forte rialzo dopo il voto, Btp a livelli pre Covid
Il listino di Milano torna a rinvigorirsi dopo lo scossone di lunedì
Piazza Affari ritrova la via della salita. Dopo lo scossone di ieri, il listino di Milano torna a rinvigorirsi. A dare carburante è l’esito delle elezioni regionali e del referendum. Così, a metà giornata, l’indice Ftse Mib si muove in progresso di quasi un punto percentuale. Ritrovano fiducia anche i titoli di Stato con lo spread Btp/Bund che accentua il calo sul mercato secondario. Gli operatori interpretano il risultato uscito dall’urna come un rafforzamento del Governo e della coalizione che lo sostiene e comprano carta italiana. Il differenziale di rendimento tra il Btp decennale bernchmark e il pari scadenza tedesco si attesta così in area 139 punti base dai 149 punti di ieri. In netta flessione anche il rendimento del BTp decennale benchmark che torna sotto la soglia dello 0,90%, allo 0,88%, dallo 0,94% del riferimento della vigilia. Si tratta di un livello che non si vedeva dal febbraio del 2020, vale a dire dai livelli pre-Covid.
I pareri degli analisti sono positivi: «L'esito delle elezioni regionali e del referendum costituzionale è favorevole al Governo e gli dà stabilità, anche se non è da escludere un riequilibrio dei poteri all'interno della coalizione. Il centro-destra, dal canto suo, ha ottenuto 'numeri decenti' dal voto, 'ma non può cantare vittoria». Sono queste le considerazioni degli analisti di MediobancaSecurities, all'indomani dei risultati elettorali. Il voto, che ha assegnato tre Regioni a testa alle due coalizioni avversarie, ha visto «una situazione di sostanziale equilibrio», confermata anche dal fatto che il centro-destra ha ottenuto il controllo solo di una nuova regione, le Marche che hanno meno del 3% della popolazione italiana, mentre il voto riguardava nell'insieme il 35% degli abitanti della Penisola. Le elezioni del fine settimana, in effetti, «non confermano l'inversione a favore dei partiti di centro-destra» emersa nelle precedenti tornate elettorali. Inoltre, l'esito del referendum costituzionale, con il 69,6% dei votanti a favore della riduzione dei parlamentari, «può essere visto come positivo per il Governo», perché entrambi i partiti della coalizione governativa lo sostenevano. Quindi, sulla base dei risultati di ieri, «non vediamo le condizioni per un'instabilità politica che sarebbe del resto contro gli interessi sia del Pd, sia dei 5S (che nelle elezioni hanno registrato da un massimo dell'11% a un minimo del 3% dei voti). Ma non può essere escluso «un riequilibrio dei poteri in quanto il Pd è risultato davanti ai 5S in tutte le regioni in cui si è votato» dicono gli esperti.
I settori favoriti
Anche in questo caso, comunque, gli analisti di MediobancaSecurities ritengono che il Governo manterrà come priorità la transizione verde, la trasformazione digitale e gli investimenti diretti nelle infrastrutture, il che va a sostegno - in termini di Borsa - dell'opinione costruttiva su Enel, Snam, Telecom Italia, Nexi e Buzzi Unicem. Il rafforzamento del Pd può aumentare, inoltre, le chance dell'utilizzo del Mes per maggiori investimenti nel settore sanitario, con Recordati e Garofalo Hc potenziali beneficiari. Tra i migliori titoli sul listino di Milano, a metà giornata spicca Recordati con un guadagno di quasi un punto percentuale e mezzo.
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