Tutto tace a Sansepolcro dopo le polemiche relative al vincitore del Palio della Balestra
Dopo una settimana resta un clima bollente per la squalifica del vincitore Andrea Cestelli
È passata poco più di una settimana dallo svolgimento dell’ultimo Palio della Balestra fra Gubbio e Sansepolcro in piazza Torre di Berta, che ha generato polemiche sul nome del vincitore, fermo restando che comunque è una questione fra tiratori biturgensi. Come si ricorderà, la freccia più precisa in assoluto è stata quella di Andrea Cestelli, che però è stata squalificata poiché da regolamento avrebbe dovuto avere scritto il nome del balestriere anche sul puntale, tanto più che solo quest’ultima parte era rimasta conficcata. La vittoria è stata così assegnata al secondo classificato, Gianni Bergamaschi, presidente del sodalizio armigero biturgense. Sappiamo che in questi giorni si sono tenute riunioni e incontri ufficiali e ufficiosi per tentare di venir fuori da una situazione abbastanza delicata, che ha creato maldipancia all’interno del sodalizio armigero biturgense ma che insieme – stando a quanto riferito – avrebbe indotto a una riflessione anche i tiratori di Gubbio. Una situazione sicuramente sfuggita di mano e dalla quale ora non è facile uscire, perché – comunque vada a finire – si creeranno malcontenti. Si attende in ogni caso un comunicato ufficiale della Società Balestrieri di Sansepolcro, che si sta prendendo tutto il tempo necessario per ragionare con freddezza e per rivedere un regolamento caratterizzato da punti rigidi e fiscali, ma privo della classica regola non scritta, quella cioè del buon senso. In altre parole: Andrea Cestelli ha scoccato la verretta per quarto, con il corniolo pressochè inviolato al centro e si è notato persino a occhio nudo come abbia violato il piccolo cerchio nero: anzi, è stato l’unico a farlo. Lo stesso Cestelli ha dichiarato di aver scritto il nome con il pennarello, sia perché lo fa oramai da molti anni, sia perché segue un rituale specifico proprio nell’apposizione del nome. Le 90 e più frecce succedutesi gli hanno cancellato il cognome per esteso, anche se qualche lettera sarebbe stata ugualmente leggibile. Perché allora da una parte si elimina dalla classifica questa verretta e dall’altra poi si riconsegna il puntale squalificato ad Andrea Cestelli, quasi come se fosse una presa in giro? Vuole dire allora – nome scritto o meno – che vi era la consapevolezza che fosse la sua, altrimenti nessuno gli avrebbe riconsegnato il puntale a botta sicura. La questione da dirimere è quella appunto legata al regolamento e al buon senso, perché il verdetto non verrà più modificato (Bergamaschi rimane di conseguenza il vincitore) e ci pare quindi difficile accogliere la proposta – avanzata da molti in città - di invalidare un Palio organizzato in tempi di Covid-19 e peraltro vinto comunque dai biturgensi.
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