Volto Santo: "Lucca disposta a collaborare con Sansepolcro"

Reciproco riconoscimento dell’autenticità delle due opere, quale testimonianza anche di una forte valenza culturale nella quale le due comunità si identificano. Non solo: un’occasione per studiarle e approfondirle dal punto di vista scientifico. Sta dunque imboccando il binario auspicato, a distanza di un mese, la questione relativa ai due crocifissi lignei del Volto Santo, similari ma non uguali, che si trovano nelle cattedrali di Lucca e di Sansepolcro. Come si ricorderà, quello di Lucca era stato considerato come l’opera più antica e unica nel suo genere presente in Occidente e da Sansepolcro era arrivata puntuale la risposta: si può discutere la datazione più o meno antecedente di due pezzi comunque coevi, ma non certo l’esistenza di un Volto Santo anche a Sansepolcro. Una lettera era stata subito inviata dall’amministrazione biturgense a quella di Lucca, coinvolgendo anche le relative diocesi, tanto che il vescovo lucchese Paolo Giulietti ha subito risposto: “Non ha senso creare divisioni perché si tratta di due opere aventi importanza storica e religiosa”. E sulla componete devozionale ha insistito il collega aretino Riccardo Fontana, facendo leva sulla crescita del sentimento religioso che deve prevalere su qualsiasi altra ragione. Sintonia di opinioni anche fra gli assessori alla cultura: quello biturgense, Gabriele Marconcini, ha apprezzato il ringraziamento da parte di Stefano Ragghianti, titolare della stessa delega nella giunta comunale di Lucca, il quale ha proposto l’idea di una valorizzazione di entrambi i manufatti attraverso un raffronto fra gli studi effettuati. Poi, l’individuazione del Volto Santo più vecchio è un problema secondario; ciò che conta è aver creato un asse di collaborazione fra Lucca e Sansepolcro in chiave turistica, con incontri previsti a breve fra i rappresentanti delle due città.