Sansepolcro, Mercedes incendiata nella notte: sequestrato un contenitore
La stessa famiglia presa di mira due volte in 15 giorni: indagano i carabinieri
Auto in fiamme nella notte a Sansepolcro: l’incendio è doloso. Doppia indagine, ma al tempo stesso parallela: da una parte quella dei carabinieri della locale Compagnia, dall’altra i vigili del fuoco del Comando di Arezzo. C’è un aspetto che non quadra: nell’arco di quindici giorni sono state divorate dalle fiamme due auto della stessa famiglia albanese, ma residente in zona; prima una Renault Clio in via Giustino Bianchini la mattina del 16 giugno di proprietà della sorella impegnata come badante, mentre la notte scorsa una Mercedes Classe C lungo viale Barsanti del fratello. Entrambi i mezzi, nel momento in cui è divampato il rogo, si trovavano parcheggiati all’interno di una proprietà privata. Episodio che ha scosso il vicinato, anche perché ci troviamo in zone residenziali. Nel rogo della notte scorsa, quella a cavallo tra lunedì e ieri, a terra è stato rinvenuto anche un contenitore di plastica contenente idrocarburo utilizzato molto probabilmente dal piromane per gettare liquido accelerante. Il rogo è divampato attorno alle 2 di notte e il parcheggio davanti all’abitazione, seppur ampio, è abbastanza buio: i vicini hanno udito anche degli scoppi, probabilmente dovuti agli pneumatici esplosi. Sul posto sono intervenuti subito i vigili del fuoco del locale distaccamento, poi in supporto anche i colleghi del Comando di Arezzo che adesso stanno portando avanti le indagini. Il contenitore di plastica è stato posto sotto sequestro, mentre la vettura no seppure è praticamente irriconoscibile. Sono già state visionate le riprese delle telecamere presenti in zona, ma dalle quali non emergerebbero particolari rilevanti. Il proprietario dell’auto, un uomo di mezz’età albanese appunto, si è già recato dai carabinieri della Compagnia di Sansepolcro per sporgere denuncia. Tanti tasselli di un puzzle che ora devono essere messi in fila: per i vigili del fuoco non ci sono dubbi che l’incendio della Mercedes sia di origine dolosa, accertato poi anche la mattina successiva in pieno giorno. Le fiamme, da una prima ricostruzione, sarebbero partite dal vano motore per poi propagarsi nel giro di pochi istanti a tutta la vettura. Perché un gesto simile? Perché la stessa famiglia colpita in un lasso di tempo così ristretto? Tanti punti interrogativi di un triste film purtroppo già visto in passato a Sansepolcro.
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