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Cinque domande con…Giuliana Del Barna presidente della Compagnia di Teatro Popolare di Sansepolcro

“Eravamo pronti con la nuova commedia, ma contiamo sempre di debuttare entro l’anno”

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Una vera e propria istituzione per Sansepolcro, seppure ben presto è riuscita a ritagliarsi uno spazio interessante anche nel panorama regionale e non solo. E’ la Compagnia di Teatro Popolare di Sansepolcro, presieduta dall’instancabile Giuliana Del Barna. Con lei abbiamo parlato di come hanno trascorso il periodo di quarantena gli attori, ma anche cosa c’è in cantiere per i prossimi mesi; il teatro a livello nazionale ma anche i vari sogni nel cassetto.

·        Come ha vissuto il periodo di quarantena la Compagnia di Teatro Popolare di Sansepolcro?

“Abbiamo subito sospeso le prove del nuovo spettacolo il cui debutto era programmato per i primi giorni di maggio. Con gli altri componenti della compagnia ci siamo rivisti solo virtualmente, personalmente ho avuto modo di salutarne solamente uno ma solo perché ha un banco al mercato di Sansepolcro che vende la frutta. Spero comunque che possiamo rivederci presto, seppure bisognerà capire alcune cose. È stato un periodo un po’ triste. Per nessuno di noi quello di attore è un lavoro, bensì costituisce un’attività che riesce a mantenerti attivo. I video in vernacolo che ho fatto e poi condivido su Facebook debbo dire che un po’ mi hanno tirato su. In un primo momento ho davvero pensato che questo Covid mi avrebbe mandato in pensione per quello che riguarda il teatro, anche perché ci vuole attività continua e stimoli. Non credo, però, che ci riuscirà anche se da quando abbiamo interrotto le prove non ho più riguardato neppure il copione”.

·        Cosa c’è in cantiere per i prossimi mesi?

“Sicuramente riprendere la commedia che abbiamo lasciato in sospeso: voglio ricordare ancora una volta che avevamo già programmato il debutto i primi giorni di maggio, con il teatro del Collegio già prenotato. La prima speranza è ovviamente quella di poter riprendere l’attività, ma quali saranno le misure da seguire? Quali spazi avremo all’intero di un teatro? Sono tutte domande che ancora attendono una risposta. Il titolo della nuova commedia è “Il Gallo della Checca”: il nostro obiettivo, a questo punto, resta quello di poter debuttare entro l’anno seppure dobbiamo vedere le misure che saremo costretti ad adottare. Per il momento è tutto un grande punto interrogativo”.

·        Quanto rammarico per non essere riusciti ad organizzare l’edizione 2020 del Premio Berta?

“C’è rammarico e devo dire che mi è dispiaciuto molto, anche perché questo sarebbe stato il decimo anno del Premio Berta. Una decisione che abbiamo preso ancor prima di quella del Governo. Già una quindicina di domande erano arrivate dall’apertura del bando, la cui scadenza era fissata per metà aprile. Tante richieste pure dal nord Italia. Solitamente, però, il boom delle richieste di partecipazione arrivava dalla fine di marzo in poi poiché le compagnie escono in primavera con le nuove commedie. Dispiace perché l’impegno che ogni anno mettiamo è sempre tanto, oltretutto la macchina organizzativa si era già mossa: è un’occasione per fare conoscenza con altre persone che condividono la nostra stessa passione e i feedback che ogni anno riceviamo sono sempre ottimi”.

·        Parliamo a livello nazionale, ma sicuramente è un aspetto che poi si riflette anche in ambito locale: quanto è importante secondo lei riuscire ad avvicinare i ragazzi al mondo del teatro?

“Importantissimo. Noi come Compagnia di Teatro Popolare di Sansepolcro questo filone lo portiamo avanti da anni: insomma, quelli che una volta erano bambini e ragazzi oggi alcuni di loro sono degli studenti universitari. Abbiamo sempre creduto sulla potenza dei ragazzi perché li fa crescere e aprire; alcuni hanno superato la timidezza e creato un’autostima con loro stessi. Avvicinare i ragazzi al mondo del teatro è importante anche per noi adulti poiché ci tengono su con i ritmi. La commedia “Oh Guggo!” è stato l’esempio di tutto quello che abbiamo fatto: veniva trattato il tema dello scontro tra giovani e nonni; uno spaccato sicuramente d’attualità”.

·        Il sogno nel cassetto di Giuliana Del Barna?

“Questa è una bella domanda. In questo momento dico tornare alla normalità il prima possibile. Quella normalità che avevamo anche nella nostra Valtiberina prima che quel ‘compagno’ (il Coronavirus) ci mettesse in prigione. Lo dico soprattutto per i tanti giovani: il virus ci ha fatto vedere il mondo da un lato diverso e non bello. È stata l’occasione per rivalutare tante cose, ma al tempo stesso riflettere su vari argomenti”.

Redazione
© Riproduzione riservata
06/06/2020 06:58:38


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