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Cinque domande con...Massimo Ricci consigliere comunale ad Anghiari

Prima esperienza amministrativa per il giovane esponente “grillino”

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Dal luglio del 2018, Massimo Ricci ha preso il posto di Paolo Gaggiottini in consiglio comunale ad Anghiari come unico esponente del Movimento 5 Stelle. Prima esperienza amministrativa per il giovane esponente “grillino”, che non manca di far sentire la propria voce. Con lui, analizziamo la situazione dopo la fase più delicata dell’emergenza coronavirus.

Consigliere Ricci, il Comune di Anghiari - con appena due casi – è stato appena sfiorato dal Covid-19, ma come è stata gestita l’emergenza sul posto?

“C’è stata una fase inizialmente comprensibilmente difficile e non avrebbe potuto essere diversamente. Con il sindaco Alessandro Polcri, ci siamo sentiti due volte e assieme a lui e all’assessore Angela Cimbolini (alla quale va un indubbio merito) abbiamo condiviso la soluzione dei buoni spesa rispetto a quella dei pacchi alimentari, poiché ritenuta più opportuna. Il buono poteva essere speso e possibilmente negli esercizi di Anghiari, per cui i 33mila euro a disposizione hanno circolato in paese”.

Cosa ne pensa del decreto rilancio?

“Qui ad Anghiari arriveranno 85621 euro, risorse che dovranno sopperire alla mancanza di introiti a causa delle tasse sospese, anche se per la verità in molti le hanno già pagate, trattandosi in diversi casi di somme non certo astronomiche. Dopo i 70mila euro arrivati nel nostro Comune con la legge di bilancio 2019 e i successivi 70mila stanziati con il decreto Fraccaro (impiegati per asfalti ed efficientamento energetico al palasport), altre risorse saranno messe in campo dal Governo a sostegno di Anghiari. Mettendo più in generale i sostegni a partite Iva e la cassa integrazione, evidentemente questo governo qualcosa ha fatto”.   

E queste, come già specificato, sono misure di sostegno, ma poi l’economia deve ripartire e per qualcuno non sarà facile, specie per chi lavora nel comparto del turismo e della ristorazione. E allora?

“Nella nostra vallata vi saranno senza dubbio situazioni difficili, ma sono certo che le aziende sane avranno la capacità di ripartire, grazie anche alla validità degli imprenditori che sono alla testa di esse. Su commercio e turismo – e vorrei che non venisse scambiata per campagna elettorale – noi del 5 Stelle abbiamo proposto per Anghiari di chiudere al traffico tutta piazza Baldaccio, cosa che avverrà di domenica. Se vogliamo permettere ai ristoratori di mettere i tavoli fuori, poi non è igienico far circolare le auto a due passi. Volevamo estendere questo provvedimento al fine settimana, partendo dal venerdì pomeriggio, ma il sindaco ha detto di no. E comunque, Anghiari necessita di una revisione del piano del traffico e di investimenti maggiori sul versante turistico; noi, sempre come 5 Stelle, abbiamo un progetto da depositare dopo esserci consultati anche con i commercianti e aver raccolto le loro idee, prima di portarlo in consiglio”.

Fra un anno, anche ad Anghiari si tornerà a votare per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. L’esperienza del 5 Stelle andrà avanti?

“Ho notato che, nonostante l’invito rivolto, la gente non si avvicina facilmente alla politica. Speravamo di poter coinvolgere la popolazione in maniera fattiva, ma ancora la gente preferisce delegare ai propri rappresentanti. Ciò premesso, nulla vieta che l’esperienza del 5 Stelle non possa proseguire: magari, nei Comuni più piccoli diventa a volte opportuno cercare di mettere insieme proposte con persone che non votano 5 Stelle, ma che hanno gli stessi obiettivi, però ancora nulla di deciso”.

Cosa ci ha insegnato questo periodo di ristrettezze e sacrifici?

“Che in qualsiasi momento possiamo diventare vulnerabili e che più spesso bisognerebbe ragionare su quelle che sono le nostre vere necessità, perché troppo siamo stati abituati a correre solo per aver qualcosa in più degli altri. Dovremo semmai imparare a guardare anche indietro per accorgerci che c’è chi sta peggio di noi. Spero poi in una lezione anche dal punto di vista del rispetto verso l’ambiente. Infine – anche se sono poco fiducioso in tal senso – non mi piace l’accanimento sistematico che si è scatenato sui social solo per tentare di imporre una idea con la logica secondo cui ha ragione chi urla di più. Impariamo a ragionare con il cervello e non con la pancia”.     

Redazione
© Riproduzione riservata
05/06/2020 08:51:37


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