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Coronavirus, Iss: la curva dei contagi è in calo, crescono gli asintomatici

Da moderato a basso il profilo di rischio di Lombardia, Umbria e Molise

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«La curva epidemica è stabile ed in calo. Ora tanto più andremo verso un numero di casi limitato tanto più il sistema sarà sensibile per individuare subito i casi. Sta crescendo la quota degli asintomatici». Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, espondendo i dati del secondo monitoraggio epidemiologico a cura di Istituto superiore di sanità e Ministero della salute che promuove tutte le Regioni, riportando da moderato a basso anche il profilo di rischio delle tre regioni messe sotto osservazione la settimana scorsa: Lombardia, Umbra e Molise. Una piccola riserva solo per la piccola Valle d’Aosta, che ha un profilo di rischio “basso-moderato” ma che è “in osservazione”, come del resto lo è anche la Lombardia, che da sola conteggia quasi la metà dei casi registrati in tutta Italia. «Le misure di lock-down in Italia hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da COVID-19 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 20 Regioni/PPAA», si legge nel rapporto. 

«Permangono segnali di trasmissione con focolai nuovi segnalati che descrivono una situazione epidemiologicamente fluida in molte regioni italiane. Questo richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico». «È necessario un rapido rafforzamento dei servizi territoriali per la prevenzione e la risposta a COVID-19 per fronteggiare eventuali recrudescenze epidemiche durante la fase di transizione», sono le conclusioni del rapporto. Nell’incidenza settimanale dei casi accertati ogni 100mila abitanti, quelle più alte sono in Lombardia (23,75 ogni 100mila abitanti), Liguria (15,03),Molise (12,11), Piemonte (16,69). Riguardo l’R con T, ossia l’indice di contagiosità, sopra il livello di guardia 1 è solo la Valle d’Aosta (1,06), più alti della media Lazio (0,71), Trento (0,77), Abruzzo (0,86). Come spiegato dal Presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, «occorrerà attendere la prossima settimana per avere dati in grado di far capire melgio l’andamento epidemiologico dopo le riaperture». «Fermo restando -ha concluso- che il monitoraggio non serve a stilare pagelle e tantomeno a stabilire la mobilità da una regione all’altra attraverso improbabili ponti aerei». Un riferimento a chi aveva ipotizzato la possibilità di movimento solo tra regioni con medesimo profilo di rischio.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
22/05/2020 14:29:17


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