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Intervista a Sauro Giorni direttore generale del Vivi Altotevere Sansepolcro

La situazione che sta vivendo il mondo sportivo in emergenza Coronavirus

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E’ il turno del calcio bianconero. Ospite della nostra rubrica è Sauro Giorni, figura oramai storica all’interno dell’ambiente del Vivi Altotevere Sansepolcro, che attualmente ricopre il ruolo di direttore generale. Con lui abbiamo parlato della situazione che sta vivendo il mondo sportivo, ma anche la questione legata all’emergenza sanitaria del Coronavirus.

·        Direttore, a livello generale che idea si è fatto di questa emergenza Coronavirus?

“Come sempre, essendo una caratteristica un po’ italiana, ci sono tante verità e modi di interpretare le cose. Accendi la tv e vedi centomila programmi dove ognuno ha il suo esperto in materia: di fronte a ciò resti sicuramente sconcertato e perplesso. Di sicuro il virus ha creato molte problematiche: quello del distanziamento sociale è stato un primo intervento, forse anche tardivo a mio avviso, mentre in alcune zone tipo il nord Italia sono stati fatti degli errori di fondo non rispettando canoni ottimali nella gestione delle persone anziane, ma anche rsa oppure ospedali. Il Covid-19 lascerà un segno importante perché al dì la dell’aspetto sanitario, al quale speriamo di dargli un verso, credo che dovremo ancora convivere con questa situazione attendendoci alle regole che ci vengono date. Mi auguro, però, che vengano presi in considerazione interventi giusti e mirati per l’economica sia locale che nazionale e che tutto ciò sia motivo di insegnamento per chi ci governa. Dobbiamo rivedere i modi di gestione della sanità pubblica: questa emergenza che sia d’insegnamento per essere più pazienti, concreti nel vedere e fare le cose”.

·        In tempi normali la stagione del Sansepolcro sarebbe già conclusa: ma è davvero da considerarsi terminata?

“Nessuno vuole ripartire. Io sono sempre stato in netto contrasto con quelli che sono i  vertici nazionali del calcio. Abbiamo fatto tante conferenze con i vari comitati regionali: anche la Lega Dilettanti sta aspettando una decisione del Governo, per poi sospendere la stagione. Tutto ciò per vedere quali saranno le direttive future per la ripartenza, se sarà settembre oppure ottobre poco cambia. Non sarà comunque una ripartenza facile, soprattutto legata anche alla crisi economica: le previsioni, purtroppo, parlano della sparizioni di diverse società a livello nazionale”.

·        L’annullamento del Torneo di Calcio Giovanile “Città di Sansepolcro”: grande rammarico, ma scelta obbligata? Quali erano i numeri della XXX edizione?

“C’è sicuramente dispiacere, seppure la scelta era praticamente obbligata. Come società abbiamo preso la decisione in anticipo, uno stop che ci siamo dati in attesa di quelle che erano le direttive a livello nazionale. I numeri erano comunque importanti, sulla base dei record delle passate edizione: non c’è stata dal nostro punto di vista nessuna regressione. Nel tabellone avevamo reinserito pure il torneo juniores che poi lo scorso settembre non eravamo riusciti ad organizzare. Al tempo stesso, soprattutto per le categorie dei più grandi, una formula innovativa con dei triangolari ogni sera dove usciva sempre una squadra vincente; questo per dare maggiore fluidità al torneo che diventava più interessante. Per vivacizzarlo, poi, era previsto maggiore spazio anche per i più piccoli con due giornate ad hoc dove avevano già dato la propria adesione pure società del calcio professionistico. Dispiace non vivere quell’atmosfera quotidiana, devo dire che mancano anche quelle arrabbiature che poi permettevano il perfetto svolgimento del torneo”. 

·        Secondo lei, soprattutto nello sport dilettantistico, quali ripercussioni potranno essere per la prossima stagione? Come può essere la ripartenza?

“Sarà una ripartenza molto difficile e molto dipenderà dalle agevolazione che potranno esserci e saranno messe in atto attraverso un dialogo tra la politica e i vertici delle varie leghe. Credo che si debba rivedere e considerare lo sport di base e il settore giovanile come un veicolo di crescita sociale e di necessità; mi riferisco a tutto il movimento sportivo e non solamente al calcio. Finora ci sono stati degli strumenti di sponsorizzazione che hanno lasciato forti dubbi e macerie, tra l’altro insostenibili per chi vuole essere corretto. Malvezzo che poi comportava delle verifiche: dobbiamo metter fine a questo scempio. Dobbiamo creare una legge per incentivare quelle aziende che vogliono investire sull’attività sportiva, magari dando loro la possibilità di portare quelle spese in detrazione; insomma, che ci sia la possibilità di fare il tutto in maniera limpida e lineare. Oltre ad affrontare l’emergenza, questo credo sia un qualcosa che possa aiutare a risanare il mondo sportivo: avere strumenti adeguati, senza che le attività economiche possano rischiare”.

·        Sia a livello sportivo che più in generale, che mondo avremo di fronte terminata l’emergenza Coronavirus?

“Questa è una domanda difficile da rispondere. Molto probabilmente nello sport avevamo raggiunto un livello insostenibile e massimale con cui prima o poi avremmo dovuto fare i conti con grandi cambiamenti. Questo è il momento, un calcio sovradimensionato sia nei valori che nei costi da dover sostenere: questo cattivo esempio lo abbiamo anche in Serie A rispetto all’Europa. A livello globale, invece, credo che dovremmo tornare ad avere maggiore attenzione fra persone, sorridere e avere tolleranza distaccandosi dai social nei quali si vede di tutto. A livello economico occorre a mio avviso iniziare ad ascoltare le idee innovative della classe imprenditoriale. Riscoprire la nostra italianità. Ci vorrebbe una politica che possa iniziare a capire che abbiamo un patrimonio culturale immenso, ma non abbiamo le risorse per poterlo mantenere. Ritornare ad apprezzare maggiormente la vita, magari con delle scampagnate come si faceva una volta. Che sia, questo, un punto zero per la ripartenza: spero che la quarantena sia stato un momento di riflessione per tutti”.

Redazione
© Riproduzione riservata
24/04/2020 08:33:49


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