Coronavirus: il petrolio sotto i 15 dollari al barile
Ma in Italia il prezzo della benzina scende di poco
L’accordo raggiunto l’altra settimana dai principali paesi produttori di petrolio (Opec+) non è servito a rilanciare il prezzo del greggio.Il taglio di 9,7 milioni di barili al giorno, infatti, deciso per ridurre l’offerta non è sufficiente a compensare il calo della domanda globale a causa del blocco delle produzioni non essenziali deciso dalla maggior parte degli Stati. Questa mattina il prezzo del barile americano West Texas Intermediate (Wti) è crollato di oltre il 18,7% a 14,84 dollari per unità nei primi scambi asiatici, il livello più basso in oltre 20 anni. Il valore di scambiato del Brent del Mare del Nord è diminuito dell'1,5%, a 27,64 dollari al barile. Il calo del prezzo del greggio ha ricadute anche sul prezzo della benzina anche se in Italia, come mette in evidenza Altroconsumo, per i consumatori i risparmi alla pompa ci sono ma sono molto più contenuti anche se non sono mai «proporzionali a quelle del mercato del greggio» e «non arrivano mai al 10%». Il nuovo tracollo del prezzo del petrolio è arrivato un mese dopo il calo del 9 marzo dopo il fallimento dei negoziati tra i paesi produttori che portarono il prezzo del greggio Usa sotto la soglia dei trenta dollari al barile. da Allora la discesa è stata repentina fino ad arrivare sotto i 20 dollari. Il 19 marzo il prezzo del petrolio aveva perso il 50 per cento rispetto ad inizio dell’anno mentre nell’aprile 2019 la quotazione media del barile Wti era intorno ai 60 dollari. Poi l’accordo del 10 aprile ha permesso una lenta risalita ma è evidente che la frenata non è legata solo alla pandemia. Le raffinerie e i depositi sono strapieni. La tensione al ribasso sui prezzi preesisteva ed è dovuta all’eccesso strutturale di shale oil americano, esploso da 1 a 7 milioni di barili al giorno. Nel 2019 la produzione mondiale è salita al livello (inimmaginabile negli Anni 70) di 100 milioni di barili al giorno e il mercato, seppur a fatica, la assorbiva, ma ora la crisi economica indotta dal coronavirus ha tagliato la domanda di 30 milioni di barili. Adesso resta da capire se la lenta uscita dal lockdown e la ripresa delle principali attività produttive annunciata nelle prossime settimane aumenterà la domanda di petrolio. A marzo i principali analisti avevano stimato un prezzo medio intorno ai 30 dollari al barile (nel 2008 era a 140 dollari) nella secondo semestre dell’anno.
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