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Bomba del premier portoghese "L'Olanda vuole uscire dall'Ue?"

Il primo ministro del Portogallo si è scagliato (di nuovo) contro l'Olanda

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Cresce giorno dopo giorno la tensione tra gli Stati dell'Ue. L'emergenza sanitaria provocata dal nuovo coronavirus sta mettendo a dura prova l'Unione che sembra essere sempre più spaccata.

Il nervosismo è evidente e tra Paesi non mancano gli attacchi diretti. L'ultimo, in ordine di tempo, è stato sferrato dal premier portoghese, Antonio Costa. Nel mirino del primo ministro c'è (ancora una volta) l'Olanda.

Pochi giorni fa, Costa si era scagliato contro il ministro delle Finanze olandese definendo "ripugnanti" le sue parole. Il ministro Wopke Hoekstra aveva chiesto alla Commissione di avviare un'indagine sui Paesi che hanno dichiarato di non avere margine di bilancio per fronteggiare l'emergenza nonostante l'area euro stia facendo registrare una crescita da sette anni. "Questo discorso è ripugnante nel contesto dell'Unione europea. E dico ripugnante perché non eravamo preparati, nessuno era preparato", aveva tuonato Antonio Costa. "Se la Ue vuole sopravvivere è inaccettabile che un responsabile politico, di qualsiasi Paese, possa dare una risposta del genere a una pandemia come quella che stiamo vivendo".

Ma non è finita qui. Il premier portoghese, dopo le forti accuse di pochi giorni fa, è tornato a scagliarsi contro l'Olanda. Neanche questa volta Costa ha usato mezzi termini nel chiedere un chiarimento sul futuro dell'Unione europea. In particolare, il premier si è rivolto ai Paesi Bassi per chiedere di decidere "se restare o andarsene". "Più che una questione economica o finanziaria - ha sottolineato il leader portoghese -, è una questione politica che viene posta. Dobbiamo sapere se possiamo passare a 27 nell'Unione europea, a 19 nella zona euro o se c'è qualcuno che vuole essere lasciato fuori". Un'affermazione non a caso, ma con un ben definito destinatario. "Mi riferisco ai Paesi Bassi", ha spiegato nel corso di una intervista all'agenzia stampa portoghese Lusa. Il primo ministro sottolinea che "questo è il momento del chiarimento politico in Europa". "Personalmente - ha continuato Costa -, forse perché sono un irritante ottimista, mi piacerebbe credere che l'Europa sia possibile a 27 e che la zona euro sia possibile a 19, ma per questo è necessario che tutti abbiano la capacità politica e che non possiamo essere tutti ostaggi di populismi elettorali". Parole forti che di certo avranno un seguito e contribuiranno a destabilizzare ancor di più il terreno su cui poggia l'Unione europea.

Redazione
© Riproduzione riservata
12/04/2020 08:50:18


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