Coronavirus: il colpo di coda dell'inverno complica la situazione
Allerta in cinque regioni: servono stufe per gli ospedali da campo
Colpo di coda dell'inverno sull'Italia, con neve a bassa quota e temperature in forte calo. Venti forti e nevicate continueranno a persistere al Centro, mentre piogge sono attese al Sud. Oggi è allerta arancione sulla Sicilia; gialla su Calabria, Basilicata, Abruzzo ed Emilia-Romagna. E servono stufe per gli ospedali da campo allestiti per l'emergenza coronavirus. A dispetto del calendario, il Paese si ritrova in un inatteso inverno. E così la neve ha fatto la sua ricomparsa a bassa quota ed il termometro è arrivato a toccare anche i -13 nell'Aquilano. Una situazione meteorologica che non migliorerà nei prossimi giorni, anzi, e che preoccupa anche chi fronteggia l'emergenza coronavirus: negli ospedali da campo allestiti per aumentare i posti letto, è caccia alle stufe per tenere a caldo i pazienti che, in alcuni casi, devono affrontare attese di ore.
I fiocchi di neve sono tornati a cadere su gran parte del Centro Italia, sferzato anche da un forte vento gelido. Strade imbiancate in in Abruzzo, Molise e Umbria, ma anche in Puglia, da Bari al Foggiano. Neve dal Gargano ai Monti Dauni, fino alle aree più pianeggianti della Capitanata, ma anche a Bari e lungo la costa e in provincia, in particolare sui paesi della Murgia. A Campobasso il termometro è sceso fino a -4, frutto del repentino crollo delle temperature che sono scese abbondantemente sotto lo zero anche nel Pescarese e nell'Aquilano.
E dove non è comparsa la neve ha fatto capolino il sole, accompagnato però da un vento gelido. Le previsioni, stando al bollettino quotidiano della Protezione Civile, non è destinata a migliorare nelle prossime 48 ore, anzi. Venti forti e nevicate a bassa quota continueranno a persistere nel Centro Italia, mentre una perturbazione in arrivo dal Nord-Africa interesserà la Sicilia, portando a pogge diffuse sull'isola e sulla Calabria, accompagnate da forti venti. Proprio al Sud è stata diramata l'allerta arancione, anche per Basilicata e gran parte dell'Abruzzo.
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