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Sea Watch 3, secondo la Cassazione: “Carola Rackete agì secondo le regole del mare”

Così in una nota Giorgia Linardi commenta le motivazioni della sentenza della Cassazione

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«Le motivazioni della Corte di Cassazione cristallizzano un principio di diritto storico, quello della causa di giustificazione, che le autorità che svolgono funzioni di polizia giudiziaria non potranno sottrarsi dal tenere in considerazione prima di arrestare chi ha agito per necessità». Così in una nota Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch commenta le motivazioni della sentenza della Cassazione sul caso della capitana Carola Rackete. «Nel caso specifico, Carola ha operato in adempimento di un dovere, sancito dal diritto internazionale con rango di principio consuetudinario, direttamente recepito nel nostro ordinamento attraverso l'art. 10 della Costituzione - aggiunge -. Il dovere di soccorrere chiunque si trovi in difficoltà in mare non si esaurisce nell'atto del soccorso, ma solo quando le persone sono state trasferite in un luogo sicuro, dove possano esercitare i propri diritti fondamentali». «La Cassazione chiarisce che una nave non si qualifica come un luogo sicuro e, tantomeno, dove si esaurisce l'onere di assistere i naufraghi - prosegue -. Questo assunto è stato violato ripetutamente dalle disposizioni del precedente Governo e lo è tuttora. In questo momento, due navi umanitarie restano in attesa dell'indicazione di un porto, in balia di condizioni meteo avverse». «Ancora una volta e contro i principi di diritto del mare ripresi dalla Cassazione, siamo ostaggi del vuoto lasciato nel Mediterraneo Centrale, dove le autorità ignorano le nostre richieste di coordinamento, mentre sarà ancora una volta necessario il raggiungimento dell'ennesimo accordo ad hoc per la redistribuzione dei naufraghi tra stati membri, prima di poter attraccare - continua la nota -. Ciò avviene in violazione del diritto dei naufraghi di essere condotti in salvo, impedendo ai Capitani delle navi che hanno effettuato missioni di soccorso di adempiere al proprio dovere, come ribadito dalla Corte. A maggior ragione alla luce delle motivazioni della Cassazione, si assegni dunque senza ulteriore ritardo un porto sicuro alle navi Ocean Viking e Sea-Watch 3. Si faccia inoltre luce sulla catena di comando per risalire a chi impartì l'ordine di ostacolare l'ingresso in porto della Sea-Watch 3 in stato di necessità e di arrestare Carola». 

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
20/02/2020 22:16:28


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