Bielorussia, fratelli di 21 e 19 anni condannati a morte per omicidio
Dichiarati colpevoli dell'omicidio di Natalya Kostritsa
Arriva dalla lontana Bielorussia la notizia della condanna a morte di due giovani fratelli responsabili dell'omicidio dell'insegnate Natalya Kostritsa, uccisa con ben oltre 100 coltellate. I due ragazzi, Stanislaw e Illya Kostsew, hanno rispettivamente 19 e 21 anni, e riceveranno la pena capitale mediante fucilazione. Un boia sparerà loro alla nuca, dopo che saranno stati bendati e fatti inginocchiare a terra. In Bielorussia, infatti, vige ancora la pena di morte, nonostante le continue condanne ed esortazioni a cessare la pratica arrivate dall'Unione Europea e da numerose associazioni umanitarie. Soltanto nel 2019 sono state 3 le esecuzione eseguite nel sopra citato Paese dell'Est Europa. Secondo quanto riferito dai quotidiani esteri che hanno riportato la vicenda, i fratelli Stanislaw e Illya avevano ucciso l'insegnante per vendetta. Natalya Kostritsa, infatti, aveva attivato i servizi sociali perché prendessero i due bambini della sorella dei Kostsew, definita come un soggetto asociale ed instabile. Questo fece scattare la furia dei ragazzi, che portò alla morte della donna. Stanislaw e Illya raggiunsero la Kostritsa nella sua abitazione, e qui la uccisero fra le più atroci sofferenze. I dettagli rilasciati dalle autorità locali sono a dir poco raccapriccianti. L'insegnante fu seviziata e pugnalata più di 100 volte: il suo inferno durò per una notte intera prima che sopraggiungesse la morte.
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