Raid sulle milizie sciite al confine fra Iraq e Siria
Un drone, forse israeliano, ha colpito un convoglio di armi
Un convoglio di armi dirette alle milizie sciite al confine fra Siria e Iraq è stato colpito prima dell’alba vicino alla città di frontiera di Al-Qaim, poco prima del valico di frontiera di Al-Bukamal. Testimoni locali hanno riferito alle tv araba Al-Mayadeen di “tremende esplosioni” che si sono susseguite per alcuni minuti e che hanno scosso anche la stessa cittadina di Al-Bukamal. Vicino al posto di frontiera c’è una delle più grandi basi usate dagli iraniani in Siria. Secondo l’Intelligence israeliana è gestita direttamente dai Pasdaran, che hanno costruito anche tunnel e bunker per nascondere missili balistici. La base è stata colpita più volte da droni o cacciabombardieri israeliani. Questa volta però non c’è conferma che si tratti di un raid dello Stato ebraico. L’Osservatorio siriano per diritti umani, una ong con una rete di informatori in tutta la Siria, lo esclude. L’altra ipotesi è che si tratti di un raid preventivo degli Stati Uniti. Le tensioni con le milizie sciite irachene sono ai massimi livelli dopo l’uccisione il 3 gennaio, oltre che del comandante dei Pasdaran Qassem Soleimani, anche del leader di Hashd al-Shaabi, Abu Mahdi al-Muhandis. Ieri alcune milizie hanno promesso “vendetta” e si temono attacchi con missili e razzi o attentati. Il posto di frontiera fra Al-Qaim e Al-Bukamal si trova poi sulla autostrada che da Baghdad porta in Siria e che passa vicino alla grande base di Ayn al-Asad, colpita mercoledì mattina dai missili balistici iraniani.
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