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Istat: la produzione industriale chiude il 2019 in calo, non succedeva da cinque anni

In rialzo pc, ottica, carta e chimica. Recupera l’auto

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Dopo due mei mesi di calo la produzione industriale lo scorso novembre ha segnato una lieve ripresa recuperando lo 0,1% rispetto ad ottobre. Ma il conteggio progressivo degli 11 mesi del 2019 ci dice che inevitabilmente l’anno chiuderà in calo, cosa che non avveniva da 5 anni. Il recupero, frenato dal forte calo del settore energetico, si manifesta con maggiore intensità nei comparti legati alla domanda di beni, intermedi e strumentali, da parte del sistema produttivo, segnala l’Istat. I settori di attività economica che registrano i maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+8,1%), l’industria del legno, carta e stampa (+7,0%) e la fabbricazione di prodotti chimici (+2,9%). Le flessioni più ampie si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,4%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,3%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-4,9%).  Per la prima volta dal giugno del 2018 anche il comparto auto segna un incremento pari all’1,8%, ma anche questi comparto nei mesi passati ha subito cali a doppia cifra che resta difficile recuperare.

Se si guarda la media del trimestre settembre-novembre la produzione mostra una flessione congiunturale dello 0,7%. Anche la media del periodo gennaio-novembre, corretta dagli effetti del calendario, registra una flessione dell’1,1% sul 2018 (-1,4% il dato grezzo). In questo caso si tratta del nono mese consecutivo negativo a conferma del momento sempre molto difficile che sta vivendo la nostra economia. A crescere nei primi 11 mesi dell’anno passato sono infatti solamente i beni di consumo (+0,8%) mentre registrano cali innanzitutto il comparto energia (-3,9%) seguito poi da  beni intermedi (-1%) e  beni strumentali (-0,4%).

«Il Paese arretra. Ennesimo tonfo della produzione, con pericolose ripercussioni sul Pil. L'impercettibile rialzo su base mensile non basta certo a compensare il nono calo consecutivo su base annua o la riduzione dell'1,1% registrata da gennaio a novembre in termini tendenziali» commenta il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona. Che parla di «quadro sconfortante se consideriamo che non solo si è perso quasi un quinto della produzione industriale rispetto ai valori pre-crisi, dal novembre 2007, infatti, l'industria segna un -19,5%, ma la situazione è peggiorata anche ad appena due anni fa, ossia a novembre 2017, con un gap da colmare del 3,4%. Per i beni di consumo durevoli, poi, la distanza rispetto a 12 anni fa è del 27,3%. Una voragine!», conclude Dona.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
10/01/2020 14:46:23


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