Vino, l’export extra Ue sorpassa le vendite sui mercati europei
Federvini: ottimo risultato nei primi nove mesi dell’anno
«I numeri dimostrano l'eccellenza della nostra filiera fatta di tradizione e innovazione. Certo, la spada di Damocle dei dazi Usa non ci lascia tranquilli, soprattutto dopo la pubblicazione degli atti per attivare una nuova lista e nuovi livelli di dazi. Siamo però certi che le istituzioni italiane ed europee lavoreranno con decisione per salvaguardare un commercio internazionale libero e trasparente». Sandro Boscaini, presidente di Federvini, commenta così il report di Ismea che certifica come nei primi nove mesi del 2019 le esportazioni di vino nei paesi extra Ue abbiamo superato, per la prima volta, le vendite in Europa. Si parla di 38 milioni. «Uno scenario insolito – secondo i ricercatori di Ismea – che se confermato nel terzo trimestre certificherebbe uno storico sorpasso».
Nel complesso, da gennaio a settembre 2019, l'Italia l'ha spedito oltre frontiera 15,7 milioni di ettolitri di vino (+12% sullo stesso periodo dell'anno precedente) per un controvalore di 4,6 miliardi di euro, in crescita del 3,8%. I vini comuni e i vini sfusi hanno fatto registrare la crescita più rilevante, pur trattandosi di tipologie più esposte alle dinamiche internazionali dei prezzi. Secondo le elaborazioni dell'Ismea, il segmento ha registrato un aumento dei quantitativi esportati del 22%, in corrispondenza di prezzi mediamente più bassi anche del 27% rispetto all'anno scorso, con il risultato di una perdita di alcuni punti percentuale in valore. «Prosegue la crescita degli spumanti (+9% in volume e +5% in valore) e risultano in decisa progressione anche i vini Dop (+8% in valore), soprattutto fermi».
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