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Banca di Anghiari e Stia: un 2019 in linea con i programmi

Il direttore generale Fabio Pecorari “anticipa” il consuntivo di esercizio

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Il 2019 non è ancora terminato, ma il periodo attuale può ugualmente considerarsi indicativo per stilare un primo consuntivo sull’attività della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo, in attesa che siano poi i numeri a delineare la situazione in maniera definitiva. Ciò sarà ovviamente possibile soltanto fra alcuni mesi, per cui con il dottor Fabio Pecorari, direttore generale dell’istituto di credito, analizziamo quello che è stato l’andamento dell’anno parlando di dati a livello per ora solo tendenziale. “Il 2019 è stato un anno di transizione e di profonda modificazione nel mondo del credito cooperativo – esordisce il dottor Pecorari – e lo scorso mese di marzo è divenuto operativo il gruppo Iccrea, che ha riunito 140 banche di credito cooperativo sparse su tutta la penisola e che è diventato il quarto gruppo bancario italiano per dimensioni. Per il nostro istituto di credito, il 2019 è stato discreto: l’attività si è sviluppata bene e ancora l’anno non si è concluso; tecnicamente, dobbiamo ancora approvare i conti della trimestrale di settembre, che per noi si sono chiusi in maniera lusinghiera, con risultati positivi, quindi confidiamo in una chiusura dell’esercizio con un risultato positivo, che rispecchi le previsioni stilate nel 2018 per il piano operativo 2019, ossia un utile in linea con l’anno precedente, quindi intorno al milione di euro. Le risultanze di esercizio dovrebbero confermare questi numeri, ma – lo ripeto – per ora parliamo a livello solo previsionale”.

Che realtà è il gruppo Iccrea? “E’ nato in marzo, dopo l’ok da parte della Banca Centrale Europea, che esercita le funzioni di vigilanza. Il raggiungimento di dimensioni superiori ai 30 miliardi di euro di attivo ne fa un gruppo cosiddetto “significant”, con una patrimonializzazione sui 12 miliardi di euro. Nonostante questo, però, vi sarà da lavorare e gli obiettivi che il gruppo ha fissato per le singole banche per il consolidato sono abbastanza ambiziosi: in altre parole, dobbiamo continuare a crescere nei territori e soprattutto a rispettare il mandato dei nostri soci, perché come banca rimaniamo comunque autonomi e quindi rispondiamo ai soci, che sono i proprietari della banca e di una fetta, seppure piccola (il peso è pari allo 0,5%) del gruppo. Invariata anche la nostra mission di banca di credito cooperativo: vicinanza al territorio e alle comunità, rapporto diretto con il cliente, ma coniugazione del nostro stile con una solidità patrimoniale importante”.

Al di là di ciò che esprimeranno i numeri, anche se il segno sarà positivo, qual è l’elemento di salute della banca che può essere considerato rassicurante? “La redditività nel primo margine. Senza stare troppo ad addentrarci nei tecnicismi, la banca sta mostrando una reattività importante in un periodo di tassi bassi e addirittura sotto zero. È una componente assai significativa, poiché gran parte delle banche soffre su questo aggregato; la nostra, invece, sta continuando a svolgere con profitto la sua attività tradizionale, che consiste appunto nella raccolta del denaro dai risparmiatori per poi impiegarlo per far girare l’economia”.

E l’elemento di preoccupazione? “Concerne la situazione economica in generale, che non alimenta prospettive future di crescita consolidata: ci sono aree che crescono in misura più consistente e aree che crescono di meno, settori che stanno bene e settori che invece soffrono. D’altra parte, in questo contesto è aumentata la concorrenza. Per ciò che riguarda ad esempio il segmento famiglie - in questo caso parliamo di retail – la concorrenza si è fatta più aspra e talvolta ci troviamo davanti a condizioni economiche che altre banche riescono a praticare (vedi i mutui per le famiglie) e che si rivelano fuori mercato rispetto alle nostre possibilità. Accade di conseguenza che ci troviamo a soccombere davanti ai clienti che scelgono altre soluzioni, però questo non deve diventare motivo di preoccupazione, perché la concorrenza va e viene. Certamente, occorre mantenere la barra dritta su questo versante ma siamo fiduciosi, perché la banca sta dando ottimi risultati e sta andando bene anche sui servizi. Mi riferisco in particolare alla banca assicurazioni: da un ventennio, abbiamo investito in questo specifico ambito e ora stiamo raccogliendo i frutti del lungo lavoro portato avanti. I nostri clienti sanno che agli sportelli dell’istituto di credito possono trovare tutte le soluzioni assicurative possibili, rivolgendosi a operatori dotati della necessaria professionalità”.

È preoccupato di più per la situazione economica o per quella politica nazionale? “Senza dubbio per quella economica. La parte politica è in fondo prerogativa dei cittadini che si recano a votare, mentre in campo finanziario dobbiamo continuare a fare il nostro mestiere, qualunque sia il contesto che abbiamo davanti. La scarsa continuità nella crescita economica genera preoccupazione: le altalene di produzione (in un trimestre aumenta, in un altro cala) e l’enfasi data alle relative notizie di incremento e di riduzione condiziona il comportamento dei risparmiatori e spesso li induce a rinviare scelte che sarebbero opportune anche per aiutare l’economia. Il caso classico è quello di chi rinuncia ad acquistare la casa, dicendo “Lo farò più avanti”. Per quel piccolo pezzo che lo riguarda, l’economia non è ripartita”.

Giovani e giovani soci: una componente alla quale la banca tiene molto. come sta procedendo questa esperienza?Con grande soddisfazione. Il gruppo, avviato nel 2011 con una configurazione, si è rinnovato un paio di volte a causa dei limiti di età, che ha spedito alcuni fuori da questo ambito. Il gruppo attuale è molto attivo ed eterogeneo, nel senso che si tratta di ragazzi quasi tutti impegnati in attività lavorative e con professionalità diversificate (gli studenti sono in minoranza), che stanno lavorando con profitto. Come banca, li abbiamo avvicinati a un mondo che fino a qualche tempo fa era loro precluso, per creare integrazione fra chi amministra la banca e chi cerca di dare il proprio contributo per far capire le esigenze di questa parte di società”.   

Redazione
© Riproduzione riservata
27/11/2019 17:43:12


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