Rubrica Lettere alla Redazione
Salvataggio rapace ferito
Grazie alla professionalità di alcuni veterinari
Buongiorno.
Desidero condividere la mia esperienza del servizio S.O.S. animali selvatici in Valtiberina, per fortuna molto diversa da quella estremamente toccante esposta nella lettera del sig. Alessandro Belli pubblicata sulla vostra testata.
Vivo in una casa isolata, nel comune di Badia Tedalda.
Il pomeriggio di sabato 26 ottobre ho visto intorno a casa un uccello rapace di medie dimensioni che non riusciva a volare. Con le dovute cautele e precauzioni io e mio marito siamo riusciti a catturarlo e a metterlo nel trasportino del gatto.
Abbiamo chiamato il 1515 dei Carabinieri Forestali che ci hanno indirizzato all’USL di Sansepolcro Tel 0575 7571.
Qui ci hanno messo in contatto con il veterinario reperibile per questi interventi e, visto che era occupato nel suo ambulatorio, ci ha confermato che sarebbe venuto prenderlo dopo le 18, previa conferma telefonica.
Così è successo e sabato sera alle 19 è arrivato, ci ha comunicato che il rapace era uno sparviero, l’ha preso in custodia e, dopo averci chiesto i dati del caso per la mappatura degli animali selvatici, è ripartito alla volta della valle.
Martedì mattina poi, in seguito alla mia richiesta, mi ha cortesemente informato che lo sparviero si era fratturato l’omero dell’ala desta, era stato operato e, se tutto andrà per il verso giusto, prevedono la sua liberazione nella prossima primavera.
Condivido con il sig. Belli che le cose dovrebbero funzionare bene e sempre. Purtroppo so che questo servizio funziona più che altro per la passione che alcuni veterinari, troppo pochi, mettono nel fare questo lavoro mettendoci spesso del loro.
E come lui spero proprio che la storia del daino sia stata a lieto fine come quella dello sparviero.
Cordiali saluti,
Rosanna Borelli
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