Esplosione in una fabbrica di tritolo e munizioni in Russia, almeno 79 feriti
Quattro sono in gravi condizioni ma non in pericolo di vita
Tre violente esplosioni hanno devastato un grande stabilimento russo per la produzione di tritolo e munizioni a Dzerzhinsk, 400 chilometri a est di Mosca. I feriti sono diverse decine. Le immagini pubblicate dai media locali mostrano un’immensa colonna di fumo grigio che si alza verso il cielo. L’ultimo bilancio è di 79 feriti, di cui 15 ricoverati in ospedale. Il ministero delle Situazioni di Emergenza sostiene che quattro versino in “gravi condizioni”, ma secondo le autorità sanitarie nessuno sarebbe in pericolo di vita. Poco dopo le deflagrazioni, il vice governatore della regione di Nizhny Novgorod, Dmitry Krasnov, aveva riferito che due persone risultavano disperse, ma la notizia è poi stata smentita dalla stessa Regione e Krasnov ha ammesso che “l’informazione non era stata confermata”.
La fabbrica in parte distrutta dalle esplosioni si chiama Kristall, è stata fondata nel 1953 ed è di proprietà del colosso tecnologico statale russo Rostec. Le deflagrazioni e l’incendio che ne è scaturito hanno fatto a pezzi cinque edifici dello stabilimento: tre magazzini e due officine. Stando a una fonte dell’agenzia Interfax, nel dipartimento in cui si sono verificate le esplosioni si realizzavano bombe per aerei militari. Ma le autorità russe sostengono invece che in quell’ala dello stabilimento si producessero polimeri.
Le detonazioni sono state così forti da essere sentite a 15 chilometri di distanza e mandare in frantumi i vetri delle finestre di molti edifici della zona. In tutto sono circa 200 i palazzi danneggiati nel raggio di tre chilometri. Poi i vigili del fuoco hanno dovuto affrontare il rogo provocato dalle esplosioni. Le fiamme coprivano un’area di 1.200 metri quadrati e si erano propagate anche in un bosco vicino. All’inizio si temeva che potessero causare nuove deflagrazioni tra i magazzini della fabbrica, dove si custodiscono esplosivi e munizioni.
La città di Dzerzhinsk ha quindi istituito lo stato di emergenza nella zona del centro di produzione, mentre la procura ha aperto un’inchiesta su quanto avvenuto. Il sospetto è che siano state violate le norme di sicurezza sul lavoro. Lo stabilimento Kristall in serata ha annunciato che il suo direttore generale era stato sospeso appena il giorno prima dell’incidente per “sistematiche violazioni delle norme di sicurezza industriale”. Due mesi fa, il 4 aprile, un’altra esplosione aveva infatti distrutto completamente una delle officine della fabbrica, ma per fortuna senza provocare vittime.
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