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Arezzo ricorda con una mostra Giorgio De Chirico

La mostra è stata presentata nel palazzo della Provincia di Arezzo

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A 130 anni dalla nascita e a 40 anni dalla morte di Giorgio de Chirico, Arezzo lo ricorda con una mostra del suo lavoro meno noto: la scultura. La mostra è stata presentata questa mattina nel palazzo della Provincia dal Presidente del'Ente Roberto Vasai, dal Presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni, da Pasquale Giuseppe Macrì e Rossella Peruzzi per l'associazione "Arezzo Ars Nova" e dal curatore Fabio Migliorati.

L'esposizione GIORGIO DE CHIRICO - La scultura è promossa dall'Associazione Culturale Arezzo Ars Nova, e sarà inaugurata sabato 13 gennaio 2018 alle ore 18.00 presso l'atrio d'onore del Palazzo della Provincia di Arezzo, con il patrocinio del Consiglio della Regione Toscana, della Provincia di Arezzo, della Camera di Commercio di Arezzo, e il sostegno di Chimet e Centro Chirurgico Toscano. La mostra è realizzata con la collaborazione di Casa d'aste Farsetti, Poleschi Arte, Galleria Tega, e di collezionisti privati.

Fabio Migliorati si avvale della collaborazione di Margherita Fava e di Giuseppe Modeo, e sceglie il suggestivo ambiente di un salone affrescato quale veste per evidenziare l'origine di un linguaggio che oggi, dalla seconda metà del Novecento, è divenuto riferimento iconografico e perfino stilema. L'uso dell'immagine adottata da Giorgio de Chirico è ancora capace di pronunciare un discorso linguistico varato sulla traccia del simbolo che, dal nulla dell'ordinario, diventa l'unicità straordinaria del tutto. In effetti per l'artista era fondamentale il "riconoscere" come azione della conoscenza, e quindi l'autore più vaticinante del XX secolo "sapeva" poiché poteva tradurre in modo nuovo il quotidiano.

Ciò costituiva la ritualità dell'interpretazione del reale come significato dell'arte: un mondo al confine col sogno, un mondo strano in cui vive una foresta di simboli - per dirla con Baudelaire - fino a eleggere l'artista a sacerdote che sa capire e quindi comprendere. Tale intesa è l'esempio creativo di un'agire esoterico volto a un territorio segreto ma costruito sulla consuetudine e sulla prassi, e i cui confini si danno sempre come segno arcano, e alla cui fine sta tanto inevitabilmente quanto inspiegabilmente lo scorrere del tempo. Di qui il senso del pensiero di Nietzsche, Shopenhauer, Weininger, dei quali l'artista ammira il coraggio del porsi al puro confronto con una realtà vera, così vera che può solo divenire bellissimo mistero. Giorgio de Chirico sa poiché vaticina: sulla carta, sulla tela, sulla creta, sul bronzo; e riesce perché intuisce. E se Picasso non cerca, ma trova; allora de Chirico risponde, non domanda.

Il Presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai si è detto "orgoglioso di ospitare l'opera di un artista tra i più significativi del Novecento italiano; un autore che sottolinea la dimensione popolare del vivere, il sentimento quotidiano della storia che diventa eccezione attraverso l'arte, considerando straordinaria la normalità, la vita di tutti i giorni. Credo sia la manifestazione più importante mai ospitata dal palazzo della Provincia, e consentitemi anche di dire, visto che il 2018 rappresenta anche la conclusione del mio mandato da Presidente, che si tratta per me di una chiusura davvero in bellezza".

Prosegue ancora Fabio Migliorati: "La scultura di Giorgio de Chirico riassume varie espressioni della prima carica vitale contemporanea; il suo "immobilismo significante", che diventa mossa comune per tante forme di futura visione, prorompe da stratificati versanti culturali, districandosi nella massa segnica per un'attività che si evolve sulla scorta di una scontata interpretazione dell'ornamento e di una passiva attribuzione decorativa. Forme ibride, artificiali e naturali, oggettuali e geometriche, per l'omaggio a una fastosa alchimia della maschera, della grafia, della silhouette: a decorare l'intimismo di un sentire celebrato, forse per ripartire con lo spirito etnico della natura che sogna la cultura..."

GIORGIO DE CHIRICO - La scultura è a cura di Fabio Migliorati; sarà inaugurata sabato 13 gennaio 2018 alle ore 18.00 alla presenza di Lucia De Robertis (Vicepresidente Consiglio Regione Toscana), Roberto Vasai (Presidente Provincia di Arezzo), Pasquale Giuseppe Macrì (Arezzo Ars Nova), Andrea Sereni (Vicepresidente Camera di Commercio italiana), Fabio Migliorati (Critico d'arte e Curatore). La mostra sarà visitabile dal 13 gennaio al 4 marzo 2018.

Redazione
© Riproduzione riservata
10/01/2018 18:05:46


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