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Osservo il cielo. Tutto l’anno con il naso all’insù

Due chiacchiere con Rossano Del Vigna, presidente di Astrofili Arezzo

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Metti una sedia, possibilmente di legno, un pizzico di curiosità e la tranquillità di una notte solitaria al centro di una piazza di uno dei tanti centri dell’Alta Valla del Tevere. Il cielo cosa può regalare? Un’emozione unica, seppure oltre ad osservarlo bisogna saperlo anche ascoltare. L’astronomia è un qualcosa di complesso, ma che al tempo stesso può diventare di facile consultazione grazie alla disponibilità di Astrofili Arezzo. L’astronomia, che tra l’altro ha origini antichissime, è di fatto la scienza che studia gli astri, i loro movimenti e i fenomeni ad essi collegati. Ovviamente da non confondere con l’astrologia che sulla base di misurazioni astronomiche, afferma di poter prevedere il futuro dell’uomo. L’immagine è chiara così come netta è la differenza tra le due cose. Quindi, naso all’insù. Cosa è possibile vedere ad occhio nudo nel corso dei vari mesi e il 2024 è un anno caratterizzato da eventi astronomici particolari? “Per osservare il cielo correttamente è essenziale documentarsi un po’, anche se da individuo a individuo può cambiare il modo di apprendere sia la geografia che le tecniche di osservazione, comunque le basi sono essenziali – spiega Rossano Del Vigna, presidente di Astrofili Arezzo – ed essenziale, al tempo stesso, è riconoscere la stella polare; Polaris, che indica il nord, visibile ad occhio nudo, trovandosi nella posizione del polo nord celeste, ovvero il prolungamento dell’asse di rotazione della terra. Difficile, poi, dire se nel corso dell’anno ci siano mesi più o meno favorevoli, diciamo che il cielo cambia mese per mese ed è sempre interessante ciò che offre. Nel tempo, poi, si sono affinate anche le tecniche di osservazione e le moderne tecnologie ci vengono incontro offrendo strumentazione sicuramente all’avanguardia. Questo per dire che l’astronomia di oggi, rispetto al passato, ha fatto passi da gigante. È sufficiente pensare solo al nuovo telescopio geostazionario in orbita a 1,5 milioni di chilometri dalla terra che ci sta regalando meraviglie mai viste prima. Certa è una cosa: in astronomia c’è sempre da apprendere cose nuove”. Il presidente Del Vigna, poi, entra anche nello specifico degli astrofili aretini. “Siamo un nutrito gruppo di persone che, con grande passione, cerchiamo di avvicinare tutti coloro che sono incuriositi dall’astronomia. L’obiettivo primario della nostra associazione è quello di fare divulgazione in ambito astronomico e scientifico, mettendo a disposizione l’impegno ed il notevole bagaglio astronomico dei soci. Le attività che svolgiamo – prosegue il presidente Rossano Del Vigna – sono molteplici: presso il polo scientifico di Aisa Impianti, ad Arezzo, organizziamo incontri e conferenze incentrati sui vari aspetti del sapere astronomico, corsi di astronomia per i nuovi soci e di astrofotografia quando il tempo ce lo permette; gestiamo l’osservatorio astronomico di Zero Spreco e al tempo stesso collaboriamo con il Planetario di Arezzo. Il nostro obiettivo è quello di arricchire la città di Arezzo e l’intera provincia non solo parlando di stelle, galassie, nebulose ma anche di tante altre materie come la geografia, la storia, la meteorologia e la matematica”.

DA DOVE SI PARTE?

Dal presupposto, entrando in presa diretta, che il 2024 sarà un anno ricco di eventi spettacolari, tra cui due eclissi solari, una eclissi lunare, il ritorno di una cometa, una congiunzione particolarmente ravvicinata tra Marte e Giove e un’occultazione di Saturno. “Le due eclissi solari – ci dicono gli Astrofili di Arezzo – non saranno purtroppo dall’Italia: quella totale dell’8 aprile sarà visibile dalla costa est degli Stati Uniti e dalla regione dei Grandi Laghi, mentre l’eclissi solare anulare del 2 ottobre sarà visibile dall’isola di Pasqua. L’eclissi lunare parziale del 17 settembre, invece, avrà il massimo alle ore 4.40 della mattina del 18 settembre, quando la Luna sarà parzialmente oscurata dall’ombra terrestre. C’è poi la cometa che prende il nome di 12P/Pons-Brooks, una cugina della cometa di Halley, che tornerà nei pressi del sole in primavera e potrebbe diventare visibile ad occhio nudo a inizio giugno. La congiunzione tra Marte e Giove del 14 agosto sarà invece spettacolare, quando i due pianeti saranno molto ravvicinati alla distanza di una frazione di grado l’uno dall’altro, creando un luminoso balletto celeste. L’occultazione di Saturno – proseguono gli esperti di astronomia – ovvero il passaggio della Luna davanti al pianeta, sarà alle 5 del mattino, ora italiana, del 21 agosto e durerà circa un’ora. Sarà l’ultima occultazione saturniana prima che il pianeta passi l’equinozio e i suoi anelli diventino sempre più difficili da osservare. La cometa Comet Tsuchinsham-ATLAS, scoperta ad inizio 2023, raggiungerà il punto più vicino al Sole nel mese di agosto con la possibilità che diventi visibile ad occhio nudo”. Il 2024, però, sarà anche un anno ricco di missioni spaziali: Astrofili Arezzo ci elenca quali sono le principali. “C’è Europa Clipper: una missione della NASA per esplorare la luna di Giove, Europa, alla ricerca di vita extraterrestre. La finestra di lancio si apre il 10 ottobre 2024 e dura 21 giorni. Artemis II: il primo passo con l’equipaggio per tornare sulla Luna, con quattro astronauti a bordo. Il lancio al momento è previsto per il novembre 2024. VIPER: un rover per cercare l’acqua al polo sud della Luna. Il lancio è previsto per novembre 2024. Lunar Trailblazer e PRIME-1: due distinte missioni per studiare la Luna, cercando l’acqua e testando la perforazione. MMX: una missione giapponese per esplorare le lune di Marte, Phobos e Deimos. Il lancio è previsto intorno al mese di settembre. In conclusione, poi, c’è Hera: una missione europea per testare la difesa planetaria, studiando al tempo stesso gli asteroidi Didymos-Dimorphos. Il lancio è previsto per ottobre 2024”.

L’OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI AREZZO

Entrare all’interno di un osservatorio astronomico, seppure di piccole dimensioni, è sicuramente un qualcosa di fantastico e al tempo stesso da provare: dalla scorsa estate, infatti, è collocato nel parco di Aisa Impianti ad Arezzo dove gli astrofili aretini si ritrovano ogni mercoledì. Dati tecnici importanti: è una cupola di quattro metri di diametro, con all’interno una robusta montatura equatoriale alla tedesca con sopra montato un telescopio C11 per l’osservazione planetaria e per oggetti di profondo cielo, mentre in parallelo c’è un secondo telescopio daystar esclusivo solo per l’osservazione solare in Halfa; praticamente si osservano e riprendono immagini di protuberanze solari. Una delle più importanti caratteristiche è la sua vocazione alla divulgazione scientifica. Non si tratta, infatti, di uno spazio il cui accesso è consentito esclusivamente agli esperti bensì è aperto a tutti: l’accesso è completamente gratuito, previa prenotazione, rendendo possibile a chiunque di avvicinarsi alle meraviglie che il cielo offre continuamente. In conclusione costituisce sicuramente un punto di partenza sia per gli appassionati di astronomia che per coloro che intendono avvicinarsi a questa scienza, offrendo la possibilità di godere di numerosi spettacoli celesti: dalla Luna con i suoi magnifici crateri ai pianeti come Saturno, conosciuto per i suoi anelli, oppure Giove per il colore rosso decisamente intenso. Non da meno il sole che grazie al potente telescopio solare è possibile osservare in tutta sicurezza. Un osservatorio astronomico di grande importanza per Arezzo e tutta la sua provincia, luogo non solo di osservazione ma anche di apprendimento e condivisione.

Davide Gambacci

Redazione
© Riproduzione riservata
18/03/2024 16:41:45


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