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E45 con pedaggio, il sindaco di Pieve risponde al collega di Cesena: "E' arrivato tardi!"

Interviene anche il comitato E45 punto 2: "Respingiamo al mittente la proposta"

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Torna in auge l’ipotesi di pedaggio lungo la E45, ma è subito scontro sull’asse Toscana – Emilia Romagna. Quella sorta di proposta – se così possiamo definirla - è stata avanzata dal sindaco di Cesena Enzo Lattuca, in forza al Partito Democratico, durante la recente Festa dell’Unità regionale che si è tenuta a Bologna. Ma secca è stata la risposta del collega di Pieve Santo Stefano, Claudio Marcelli. “E’ arrivato tardi, oggi parlare di pedaggio sarebbe un abuso nei confronti dei cittadini”. Ma in merito alla questione è intervenuto pure il comitato E45 punto 2: “La respingiamo senza se e senza ma”. Clima decisamente rovente, quindi, e non solamente sotto l’aspetto meteorologico: estate con la E45 sempre al centro dell’attenzione con le sue decine di sfaccettature. Sta di fatto che il sindaco cesenate aprirebbe le porte alla messa a pedaggio dell’arteria che simbolicamente unisce Roma a Venezia, passando per il porto di Ravenna. “Anche con la riapertura del Puleto – si legge in un commento – che ha creato grandi danni, rimane una strada inadeguata. Non possiamo escludere come ipotesi il pedaggio se vogliamo una grande infrastruttura che arrivi al porto di Ravenna, che è il porto della Romagna e del medio-alto Adriatico”. Nel suo intervento il primo cittadino romagnolo metterebbe in evidenza dei “correttivi” per la vallata del Savio che usa quest’arteria per spostarsi e per i cesenati che la usano come tangenziale. Ma la stessa cosa potrebbe valere anche per il versante toscano: tanti sono i pendolari che si spostano sull’asse Pieve Santo Stefano – Città di Castello o viceversa, toccando anche Sansepolcro. Secca, però, è arrivata la risposta dal primo cittadino di Pieve, Claudio Marcelli. “Il sindaco di Cesena è arrivato tardi – dice – quando nel 2004 si parlava di passaggio ad autostrada, Pieve aveva dato il parere favorevole con ovviamente le dovute prescrizioni per i residenti del posto. Fu il Governo Gentiloni, poi, a bloccare questo passaggio: quindi, ad oggi, parlare di pedaggio sulla E45 è un abuso nei confronti dei cittadini che si spostano nelle varie valli per lavoro utilizzando la E45”. Tramontata l’ipotesi di passaggio ad Autostrada, a quel punto Anas decise di investire nuovamente nella E45 mettendo sul tavolo 1,6 miliardi di euro per il piano di riqualificazione dell’intero itinerario E45-E55 Orte-Mestre. “Mentre la nostra strada cade a pezzi – commentano Gianluca Cirignoni e Walter Canicchi del comitato E45 punto 2 – il PD non trova di meglio che riproporre di mettere le mani nelle tasche degli italiani. Ribadiamo che il futuro della E45 può migliorare solo con un cambio di gestione che preveda il coinvolgimento di regioni e province interessate dal tracciato (Umbria, Emilia Romagna e Toscana) come avvenuto per la FI-PI-LI che nei primi anni duemila passò da Anas a un consorzio formato dalle province interessate al suo passaggio, migliorando sensibilmente e diventando una strada normale senza cantieri perenni”.

Redazione
© Riproduzione riservata
11/08/2019 10:24:41


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