Opinionisti Giacomo Moretti

Viva le Olimpiadi.

Le Olimpiadi Invernali 2026 si disputeranno in Italia.

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E così, una volta tanto l’Italia, quella bella, ha vinto.

Le Olimpiadi Invernali 2026 si disputeranno in Italia.

Una vittoria del nostro Paese che deve renderci orgogliosi, finalmente ha vinto l’Italia che scommette su se stessa.

La vicenda può essere vista da molteplici angolazioni, prima tra le quali il prestigio internazionale che gode il Paese ospitante di tale evento sportivo mondiale.

Per non parlare dei posti di lavoro, l’aumento del turismo, gli investimenti.

Ma credo che l’aspetto principale in tutto questo sia che finalmente siamo tornati a credere in noi stessi.

Ovviamente conosciamo i pericoli e gli ostacoli che si celano sempre dietro a grandi occasioni come questa e rispetto ai grandi flussi di denaro che ciò comporta.

Corruzione, bandi truccati, cattedrali nel deserto, in questo caso bianco, e si potrebbe continuare oltre.

È del tutto evidente che chi di dovere dovrà farsi carico di gestire ed impedire il verificarsi di questi eventi nefasti e odiosi.

Però, l’idea che i nostri vizi possano impedire la realizzazione di progetti fondamentali per l’Italia deve finire.

Dobbiamo cominciare ad avere più fiducia nel nostro sistema Paese.

Un sistema che, se è vero mostra carenze e vizi, sa anche dare risposte positive, talvolta del tutto inaspettate, quando si trova sollecitato e chiamato a dare il meglio.

Un plauso deve andare a chi, con evidente lungimiranza propose a suo tempo la candidatura dell’Italia.

Evidentemente lo fece non pensando ai propri interessi bottegai in quanto si parla di progetti di lungo periodo, così lungo che è impossibile che il soggetto che fa la proposta sia poi lo stesso a tagliare i nastri tricolore dell’inaugurazione delle strutture e dei giochi.

Una nota dolente è stata vedere chi tifava contro la candidatura dell’Italia gioire per questa vittoria che evidentemente non ci sarebbe stata se i festeggiatori dell’ultimo minuti avessero avuto responsabilità relative alla candidatura italiana.

Ma si sa, il carro del vincitore non ha mai posti sufficienti.

E comunque tale aspetto resta secondario.

Ciò che conta è aver ritrovato un Paese che ci crede.

Un paese che rispetto ai molteplici odiatori sociali scommette su ciò che di più alto e antico è stato concepito dall’umanità per consentire ai popoli di incontrarsi e misurarsi pacificamente.

Le Olimpiadi, migliaia di atleti, famiglie, membri di staff, politici, leader mondiali si incontreranno in Italia.

Verosimilmente saranno leader del tutto nuovi rispetto agli attuali, sette anni in politica oggi sono del tutto imprevedibili.

Parteciperanno atleti che adesso saranno in erba e magari nemmeno conosciuti al grande pubblico.

Insomma una bella scommessa.

Io mi auguro che oltre ai necessari e imprescindibili investimenti infrastrutturali, vengano posti in essere anche investimenti relativi a sport che troppo spesso in Italia vengono considerati di serie B, salvo poi scoprire che proprio durante i giochi olimpici certe dirette raggiungono indici di gradimento inaspettati ed elevatissimi.

Insomma, quella dell’assegnazione al nostro bel Paese dei Giochi Olimpici Invernali 2026 è una notizia bellissima.

Una di quelle notizie che infonde in noi fiducia e speranza.

Poi certo non solo il leader politici saranno diversi e sicuramente verranno disputati in condizioni sociali diverse da quella attuale, che speriamo sia migliore.

Ma chissà, magari qualcuno di noi avrà il piacere di stare incollato davanti al televisore a condividere pop corn e patatine davanti ad uno slalom gigante con chi adesso magari ancora non è arrivato tra noi.

Insomma sarà bellissimo poter vivere questa emozione in un paese diverso, spero migliore e che anche nei preparativi sia capace di esprimersi al meglio.

Ovviamente confidando che al momento delle premiazioni sia il nostro inno nazionale ad essere eseguito dalla banda di turno.

Redazione
© Riproduzione riservata
02/07/2019 14:13:13

Giacomo Moretti

Nato ad Arezzo – Dopo aver assolto agli obblighi di leva comincia subito a lavorare, dalla raccolta stagionale del tabacco passa ad esperienze lavorative alla Buitoni e all’UnoaErre. Si iscrive “tardivamente” all’età di 21 anni alla Facoltà di Giurisprudenza di Urbino dove conseguirà la laurea in corso. Successivamente conseguirà il Diploma presso la Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Assolta la pratica forense, nel 2012 si abilita all’esercizio della professione forense superando l’esame di stato presso la Corte d’Appello di Firenze. Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Arezzo esercita la professione forense fino al dicembre 2016. Attualmente si è sospeso volontariamente dall’esercizio della professione di avvocato per accettazione di incarico presso un ente pubblico a seguito della vincita di un concorso. Molto legato al proprio territorio, Consigliere comunale ad Anghiari per due consiliature consecutive. Pur di non lasciare la “sua” Anghiari vive attualmente da pendolare. Attento alla politica ed all’attualità locale e non solo, con il difetto di “dire”, scrivere, sempre quello che pensa. Nel tempo libero, poco, ama camminare e passeggiare per la Valtiberina e fotografarne i paesaggi unici.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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