Le mani delle cosche in Emilia Romagna, coinvolto il presidente del consiglio comunale di Piacenza
Sarebbe parte integrante del sodalizio criminale con la famiglia dei Grandi Aracri di Cutro
C’è anche l’attuale presidente del consiglio comunale di Piacenza, Giuseppe Caruso, tra le persone coinvolte in una maxi operazione contro la ’ndrangheta in Emilia Romagna. L’esponente di Fratelli d’Italia, in carica dal 2017, sarebbe parte integrante dell’organizzazione criminale che operava tra le province di reggio Emilia, Parma e Piacenza e aveva ai propri vertici Francesco Grande Aracri e i figli Salvatore e Paolo. Il boss viveva a Brescello, il paese di don Camillo e Peppone, il primo in Emilia Romagna a essere sciolto a fine 2017 proprio per infiltrazioni mafiose. L’operazione, denominata Grimilde, vede impegnati circa 300 agenti della Polizia. Sono in corso 100 perquisizioni anche nei confronti di persone che pur non avendo provvedimento restrittivi sono risultati collegati al gruppo criminale. Le accuse sono a vario titolo quelle di associazione di stampo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento, truffa aggravata con finalità mafiose. «Grazie alle Forze dell’ordine e alla magistratura per la maxi operazione contro la ’ndrangheta in Emilia, che ha portato alla luce un sistema criminale radicato e diffuso» fa sapere la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in una nota. «Il coinvolgimento di Giuseppe Caruso, anche se non legato alla attività politica ma al suo ruolo di funzionario dell’Agenzia delle Dogane che fa capo al Ministero dell’Economia, ci lascia sconcertati. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti, e auspichiamo che Caruso dimostri la sua totale estraneità in questa vergognosa vicenda. Ribadiamo con assoluta fermezza che in Fratelli d’Italia non c’è stato, non c’è e non ci sarà mai spazio per nessuna mafia e per noi, come noto, chi fa politica a destra e tradisce l’Italia merita una condanna doppia. Anche per questo Fratelli d’Italia è pronta a costituirsi parte civile nel processo per difendere la sua immagine e la sua onorabilità. Finché non sarà chiarita la sua posizione, Giuseppe Caruso è sollevato da ogni incarico e non può essere più membro di Fratelli d’Italia».
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