Camilleri resta grave, il bollettino medico: condizioni stabili ma critiche
Lo scrittore non è cosciente, la prognosi rimane riservata
Le condizioni cliniche di Andrea Camilleri sono stazionarie ma restano critiche. Lo riferiscono i sanitari nel bollettino medico delle 12. Lo scrittore è sempre ricoverato presso il Centro di Rianimazione dell’Ospedale Santo Spirito con supporto respiratorio meccanico e farmacologico, sedazione farmacologica di protezione e monitoraggio dei parametri emodinamici. Sono in corso ulteriori accertamenti diagnostico-strumentali per guidare le scelte terapeutiche. I tempi di assistenza rianimatoria, spiegano i medici, possono essere prolungati in questo tipo di patologia e il decorso clinico è condizionato dai parametri clinici e strumentali in continua rilevazione. La prognosi rimane riservata.
Sui social, da quando ieri è arrivata la notizia dei gravi problemi di salute dello scrittore, è subito rimbalzato l’hashtag #camilleri: i messaggi di vicinanza al maestro hanno invaso Twitter. «Caro Maestro, siamo tutti in apprensione per te e siamo vicini alla tua famiglia - scrive su Facebook Ida Carmina, sindaco di Porto Empedocle, dove Camilleri è nato il 6 settembre del 1925 - Tu sei il nostro orgoglio, il simbolo di un paese che deve a te il rilancio in una platea mondiale e nella letteratura universale dei suoi difetti ma anche degli innumerevoli pregi».
L’anno scorso aveva fatto il suo ritorno in scena come attore, 70 anni dopo il suo esordio, incantando il Teatro Greco di Siracusa e il pubblico di Rai1 con le sue «Conversazioni con Tiresia», l’indovino cieco del grande mito greco.
Tra i tantissimi messaggi rivolti allo scrittore, quello di Fiorello, siciliano anche lui, che ha usato il dialetto su Twitter per incitarlo: «Avanti maistru... fozza susemini!!!», «Avanti maestro... forza alziamoci!!!». «Forza Andrea, siamo tutti con te! #Camilleri, scrive Laura Boldrini, incitamento anche dalla cantante Fiorella Mannoia che allo stesso tempo attacca alcuni odiatori social: «Sentire delle nullità gioire per il ricovero di Camilleri, conferma l’inutilità delle loro misere vite. Forza Maestro, siamo con te». E sempre «Forza!» scrive Vauro.
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