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Petrolio ai minimi da sei mesi ma la benzina non scende

La speculazione sulle vacanze degli italiani

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La paura di un rallentamento dell’economia globale, sull’onda della guerra dei dazi tra Usa e Cina, sta pesando anche sulle quotazioni del petrolio. Dopo che il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha intensificato le tensioni sul fronte del commercio estero, minacciando dazi anche al Messico, le quotazioni del greggio si stanno muovendo verso i minimi degli ultimi sei mesi. Nel pomeriggio il petrolio del tipo Brent quota a 64,70 dollari al barile (-3,20%) mentre il tipo Wti è a 54,90 dollari (-3,5%).

Il calo è evidente. Niente si muove invece al distributore. «Ancora un giorno di calma sulla rete carburanti italiana – fa notare oggi Quotidiano Energia -. Nessuna compagnia ha mosso, infatti, i prezzi raccomandati di benzina e diesel con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo anche ieri in lieve discesa».

E stabile di conseguenza il quadro dei prezzi praticati sul territorio. In particolare, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,626 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,625 a 1,637 euro/litro (no-logo a 1,609). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,514 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,513 a 1,527 euro/litro (no-logo a 1,497).

Quanto al servito, per la verde il prezzo medio praticato è di 1,760 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,735 a 1,826 euro/litro (no-logo a 1,657), mentre per il diesel la media è a 1,651 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie tra 1,636 e 1,730 euro/litro (no-logo a 1,545). Il Gpl, infine, va da 0,637 a 0,661 euro/litro (no-logo a 0,631).

La speculazione sulle vacanze degli italiani

Intanto il Codacons fa notare che il dato sull’inflazione di maggio diffuso dall’Istat dimostra in modo inequivocabile le speculazioni sui prezzi dei carburanti registrate in Italia in occasione delle partenze degli italiani per le festività di Pasqua e i ponti. La dichiarazione arriva, commentando i numeri dell’istituto di statistica.

«Il rallentamento dell’inflazione è determinato dalla frenata dei prezzi dei carburanti, che a maggio si sono ridimensionati rispetto ai picchi toccati ad aprile – spiega il presidente Carlo Rienzi – Ciò conferma in pieno le denunce del Codacons circa le speculazioni che sono state attuate in occasione dei viaggi degli italiani per i ponti di aprile e le feste di Pasqua: non appena si sono interrotte le partenze, i listini di benzina e gasolio sono tornati a scendere. Tale “gioco” è costato agli italiani la bellezza di 110 milioni di euro solo per le maggiori spese di rifornimento legate ai ponti di aprile e determinate da rincari speculativi dei listini alla pompa».

In ogni caso – sottolinea il Codacons – l’inflazione allo 0,9% si traduce in una maggiore spesa annua pari a +351 euro per una famiglie con due figli (+277 euro la famiglia “tipo”) considerata la spesa annuale ufficiale per consumi stimata dall’Istat.

Notizia e Foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
31/05/2019 16:46:04


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