Opinionisti Claudio Cherubini

Chi è più fascista?

Sciogliere CasaPound per aver ricostituito il partito fascista

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Salvini, il ministro degli interni, è fascista? Si impegna per farlo credere, ma ancora non lo è. L'impressione che i suoi atteggiamenti neofascisti vogliano portare via i voti a Fratelli d'Italia e CasaPound. Certo è che scherza con il fuoco perchè quelli di CasaPound sono fascisti e lui ha scelto la casa editrice Altaforte, vicino a CasaPound, per pubblicare un suo libro. Un gesto che riprende la collaborazione tra Lega e CasaPound avviata già nel 2014

Premettendo che nella nostra democrazia tutti dovrebbero poter teorizzare le loro idee e quindi anche l’ultra destra dovrebbe poter partecipare a eventi, come ad esempio il Salone del Libro di Torino, resta anche vero che nel nostro paese circolano fascisti che non si sono limitati a propagandare le loro idee ma sono passati all'azione (anche violente contro la persona): uno di questi è proprio Francesco Polacchi, responsabile di Altaforte, il picchiatore con spranga e coltello che sostiene che ogni tanto ci vogliono le maniere forti.

Non è forse compito del Ministro degli Interni garantire la sicurezza? Chi ci garantisce dalle azioni violente e antidemocratiche di CasaPound? I leader di questo gruppo si definiscono «Fascisti del terzo millennio» e in altri paesi, che hanno provato sulla pelle dei loro cittadini gli orrori del Nazismo e del Fascismo, CasaPound non potrebbe esistere e certi comportamenti pubblici ispirati al Nazismo o il Fascismo comporterebbero arresti e condanne. Questi personaggi non ci sarebbero stati al Salone del Libro e così si sarebbero evitate molte polemiche e defezioni di protesta. Eppure anche in Italia i nostri Padri costituenti ci avevano pensato e la nostra Costituzione recita: «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista». Perchè questa norma della Costituzione non viene applicata? Il Governo in caso di ricostituzione del partito fascista potrebbe provvedere allo scioglimento e alla confisca dei beni. Perchè nessun Governo lo ha fatto? Eppure i camerati di CasaPound salutano e si salutano con il bracci destro inclinato verso l'alto in avanti e il palmo della mano rivolto verso il basso con le dita unite. Anche questo è proibito dal nostro ordinamento, così come è proibito indossare magliette o altri indumenti che ritraggono il Duce. In linea con queste idee CasaPound sta portando avanti azioni di intolleranza verso il diverso, azioni xenofobe e di razzismo e decine di suoi simpatizzanti e attivisti hanno commesso atti violenti. Persino il presidente di CasaPound, Gianluca Iannone, è stato condannato a 4 anni per l’aggressione a un carabiniere guarda casa in una rissa durante la commemorazione del 25 aprile 2004; e poi anche il segretario Simone Di Stefano è stato più volte arrestato e condannato tra il 2013 e il 2016; il collaboratore di CasaPound, Gianluca Casseri, nel 2011 uccise due venditori ambulanti senegalesi e ne ferì un terzo; il dirigente di CasaPound, Alberto Palladino è stato condannato per l’aggressione del 2011 a giovani esponenti politici del Partito Democratico. Tutte azioni che hanno preceduto il Fascismo e che poi hanno portato alla dittatura e alle leggi razziali. Anche la figlia di Ezra Pound si vergogna di questo movimento politico che ha rubato il nome del padre e ne confonde la memoria e il valore letterario. Chi non si vergogna, ma del resto il suo livello culturale è tale da ignorare molte cose, è il Ministro degli Interni che con loro pubblica un libro.

CasaPound, con la complicità della Lega e delle amministrazioni passate e presenti di Roma,  continua ad occupare immobili abusivi per la sua sede e per le abitazioni dei suoi affiliati, familiari e amici, mentre altri senza disponibilità di denaro vengono sfrattati perché occupanti abusivi... ma quest’ultimi sono di un “nero” diverso.

Anni fa le forze di destra e anche la Lega sostenevano di voler aiutare a casa loro i popoli che tendono a emigrare, ma oggi il Governo non sta spendendo i denari già stanziati per questo fine e che non possono essere destinati ad altre spese. «Questa Lega è una vergogna» cantava Pino Daniele e ancora non aveva visto il peggio: l'appellarsi alla Madonna e rinnegare Gesù e il suo il messaggio, l'odio verso l'altro per calcolo di puro egoismo, la disumanità di lasciare in mare chi fugge da una situazione disperata (a chi rischia la propria vita e anche quella dei propri figli pur di cercare una condizione migliore, una salvezza, non interessa che i porti siano più o meno chiusi perchè è disposto a correre rischi maggiori). Per la Lega solo gli immigrati regolari possono avere diritti, quelli che sono disponibili a svolgere i lavori che gli italiani non vogliono fare; solo gli immigrati regolari possono restare, ma non possono diventare cittadini come gli italiani e allora il Governo non investe su di loro, sulla loro integrazione e ha tagliato quasi tutte le risorse per inserirli nel nostro contesto sociale, per insegnare loro la lingua italiana e le nostre regole. Tanto le regole puntalmente non vengono rispettate neppure dagli italiani. Ma «Prima gli Italiani» è lo slogan della Lega, solo che non si capisce chi siano gli italiani che devono venire prima (forse quelli di CasaPound?) e allora ben venga anche Konrad Krajewski che non essendo uno qualsiasi ha potuto fare un'azione illegale, ma di giustizia sociale perchè non si deve arrivare alla situazione del condominio di proprietà del Gruppo Banca Finmat lasciato abbandonato come tanti altri palazzi per colpa di uno Stato che non cura i propri interessi e non controlla i suoi cittadini che abbandonano immobili come se fossero rifiuti. Però Salvini ha detto che li farà sgomberare tutti seguendo un ordine di priorità: quello di CasaPound viene dopo.

Come disse Giorgio Amendola «non tutto ciò che è di destra è fascista» e allora il pericolo per la democrazia più che dai neofascisti viene dai governati inefficienti, da quei partiti che non combattono l’eccessiva burocrazia della nostra organizzazione amministrativa, che permettono disuguaglianza sociale e corruzione. Allora incominciamo a buttare fuori CasaPound dallo scenario politico perchè propaganda le idee e le violenze del Fascismo, ma guai a risolvere tutto in Fascismo e Antifascismo. La chiave della democrazia è accettare e comprendere il mondo che cambia, non avere paura della modernità, non generare odio e quindi accettare la multietnicità a cui la nostra società va naturalmente incontro, rispettare le religioni come espressioni culturali di un popolo e comprendere il messaggio rivoluzionario del cristianesimo («ama il tuo nemico»), adoperarsi per superare i conflitti sociali senza discriminazioni e dare opportunità a tutti di trovare la propria dignità sociale.

Chi governa deve vigilare, controllare, progettare e soprattutto dare il buon esempio: fare (e chiacchierare meno) in modo che i politici al potere, quelli democratici e pluralisti, non siano più dannosi dei fascisti di CasaPound.

Claudio Cherubini
© Riproduzione riservata
23/05/2019 08:56:47

Claudio Cherubini

Imprenditore e storico locale dell’economia del XIX e XX secolo - Fin dal 1978 collabora con vari periodici locali. Ha tenuto diverse conferenze su temi di storia locale e lezioni all’Università dell’Età Libera di Sansepolcro. Ha pubblicato due libri: nel 2003 “Terra d’imprenditori. Appunti di storia economica della Valtiberina toscana preindustriale” e nel 2016 “Una storia in disparte. Il lavoro delle donne e la prima industrializzazione a Sansepolcro e in Valtiberina toscana (1861-1940)”. Nel 2017 ha curato la mostra e il catalogo “190 anni di Buitoni. 1827-2017” e ha organizzato un ciclo di conferenza con i più autorevoli studiosi universitari della Buitoni di cui ha curato gli atti che sono usciti nel 2021 con il titolo “Il pastificio Buitoni. Sviluppo e declino di un’industria italiana (1827-2017)”. Ha pubblicato oltre cinquanta saggi storici in opere collettive come “Arezzo e la Toscana nel Regno d’Italia (1861-1946)” nel 2011, “La Nostra Storia. Lezioni sulla Storia di Sansepolcro. Età Moderna e Contemporanea” nel 2012, “Ritratti di donne aretine” nel 2015, “190 anni di Buitoni. 1827-2017” nel 2017, “Appunti per la storia della Valcerfone. Vol. II” nel 2017 e in riviste scientifiche come «Pagine Altotiberine», quadrimestrale dell'Associazione storica dell'Alta Valle del Tevere, su «Notizie di Storia», periodico della Società Storica Aretina, su «Annali aretini», rivista della Fraternita del Laici di Arezzo, su «Rassegna Storica Toscana», organo della Società toscana per la storia del Risorgimento, su «Proposte e Ricerche. Economia e società nella storia dell’Italia centrale», rivista delle Università Politecnica delle Marche (Ancona), Università degli Studi di Camerino, Università degli Studi “G. d’Annunzio” (Chieti-Pescara), Università degli Studi di Macerata, Università degli Studi di Perugia, Università degli Studi della Repubblica di San Marino.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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