Governo in stallo sul decreto sicurezza, oggi niente Cdm. Giorgetti: “Così non si va avanti”
Di Maio prende tempo: non serve fretta elettorale
Non si placa il braccio di ferro sul decreto sicurezza bis. Dopo le limature al testo apportate sulla base delle criticità segnalate dal Colle, Matteo Salvini preme per il via libera. Ma oggi il Consiglio dei ministri non ci sarà. «Ho fatto notte per arrivare a un testo che venisse incontro a quanto mi veniva segnalato - ha detto il vicepremier in un’intervista al Corriere della sera - ma se il Consiglio non ci fosse, vorrei quantomeno sapere perché». Il perché è motivato dal sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, che parla di «alcuni passaggi procedurali significativi» ancora da approvare. Intanto questa mattina il premier Conte è salito al Colle per un colloquio con il presidente Mattarella. «Rispetto pienamente i suggerimenti che arriveranno anche dal presidente Mattarella. Penso che il decreto sia pronto e porterà più sicurezza», ha rilanciato Salvini da Bari, dove si trovava per un comizio elettorale. «Il decreto è pronto - ha detto - e conto che possa essere presto approvato. I compiti a casa li ho fatti, abbiamo limato tutto, abbiamo migliorato, emendato, aggiunto. Io sono pronto».
Questa mattina, ai microfoni di Radio anch’io su Radio Rai 1, Luigi Di Maio aveva frenato dicendo che «non bisogna avere fretta elettorale». Poi aveva evidenziato le criticità del testo: «Per me quel decreto deve avere più soldi per i rimpatri, adesso il tema è di chi è rimasto qui come irregolare. Non dipende da me, ma dal presidente del Consiglio e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. L’emergenza in Italia è la corruzione - ha concluso - un tema è l’immigrazione ma l’emergenza è il lavoro».
Nelle schermaglie senza fine di questa volata elettorale i due vice premier sono d’accordo su una cosa: il governo continua. Salvini lo ha confermato anche stamane in ogni caso assicura: «Questo esecutivo va avanti e lo farà perché ha lavorato bene». Di Maio ha fissato l’orizzonte dei prossimi quattro anni «per continuare a lavorare».
Incontrando la stampa estera Giancarlo Giorgetti ha fatto il punto dopo alcuni giorni di tensione all’interno dell’esecutivo: «La mia riflessione è che se c’è un governo del cambiamento deve farlo e non vivere di stallo, deve fare le cose. Faccio questa riflessione dopo settimane in cui il governo ha avuto problemi. Non accuso nessuno, tantomeno il premier, ma così non si può andare avanti, senza affiatamento. Questo affiatamento va ritrovato, sennò non si va avanti». Il sottosegretario ha poi escluso eventuali rimpasti, bollati come «cose da Prima Repubblica»: «Come nello sport, la squadra vincente non si cambia», ha detto.
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