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Torna libera la ragazza che ha ucciso il padre violento vicino a Roma

La procura di Tivoli ha deciso di derubricare: eccesso colposo di legittima difesa

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Va verso l’archiviazione il procedimento a carico di Deborah Sciacquatori, 19 anni, accusata di eccesso colposo di legittima difesa per aver ucciso con una coltellata, per proteggere se stessa, la mamma e la nonna paterna, suo padre Lorenzo, di 41 anni. La procura di Tivoli che, questa mattina, ha firmato il “decreto di liberazione” della 19enne, che era agli arresti domiciliari da domenica scorsa a Monterotondo, è sempre più orientata a chiedere al gip di archiviare l’indagine perché Deborah, quando ha colpito suo padre, lo ha fatto per difendersi. Dunque, per legittima difesa. La ragazza, durante l’interrogatorio di due giorni fa, dopo aver descritto l’aggressione nei dettagli, è scoppiata a piangere. «Ho provato a fermarlo, ma non ci sono riuscita. Non avrei mai voluto ucciderlo», ha detto Deborah ai pm. Una versione, questa, confermata dai testimoni presenti. «La ragazza ha detto al padre di fermarsi in tutti i modi», spiega una signora ascoltata in procura. Non solo, la ragazza, dopo aver colpito suo padre Lorenzo, avrebbe anche affermato: «Papà non mi lasciare. Ti voglio bene». Quest’ultimo particolare è stato raccontato dal procuratore di Tivoli, Francesco Menditto, quasi commosso nel corso dell’incontro con i giornalisti. E, a coloro che hanno chiesto perché la ragazza non aveva denunciato prima le violenze del padre, il procuratore ha risposto: «Lei è una studentessa di 19 anni e sua madre, che pure aveva denunciato l’uomo nel 2014, non ha fatto altro perché «aveva paura le togliessero sua figlia». «Se non sono venuti a denunciare prima le aggressioni - ha spiegato Menditto - è anche colpa nostra, delle istituzioni». Secondo quanto è stato accertato domenica alle 5 di mattina, Sciacquatori, era rientrato ubriaco nella sua casa in via Aldo Moro, per poi scagliarsi, per l’ennesima volta, contro i familiari. «Vi ammazzo entrambe puttane», avrebbe urlato il 41enne contro moglie e figlia. Un litigio proseguito per oltre 3 ore, fino alle 8 e 30, quando Deborah ha deciso di allontanarsi da casa con sua madre, Antonietta, e sua nonna. A quel punto Sciacquatori le avrebbe seguite continuando a minacciarle. E proprio tra le scale e l’androne, secondo la ricostruzione dei militari, Deborah avrebbe colpito suo padre alla nuca, recidendo l’arteria con un piccolo coltello da cucina. L’uomo, soccorso dal 118, è morto poco dopo in ospedale per l’imponente emorragia.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
21/05/2019 14:15:28


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