Verona, trovato senza vita in riva all'Adige il corpo della 29enne ucraina
Non si avevano più notizie di lei dal 9 aprile
Di Natasha Chokobok non si avevano più notizie dal 9 aprile, quando la donna, una ucraina di 29 anni, era scomparsa dalla sua abitazione a Porto di Legnago, nel Veronese. Oggi il corpo della donna, madre di una bambina di 6 anni, è stato trovato sulle rive dell'Adige. Alle ricerche, durate alcuni giorni, avevano partecipato i Vigili del fuoco e i Carabinieri, che avevano scandagliato il fiume. Della scomparsa della donna si era occupata l'altra sera la trasmissione di Rai 3 "Chi l'ha visto?".
Fin da subito la madre della 29enne ha lanciato sospetti e accuse sul compagno della figlia, un romeno di 35 anni, che il giorno dopo aveva presentato denuncia dai Carabinieri. Era stato proprio l'uomo, nel riferire della scomparsa, a sostenere che Natasha non era più rientrata a casa dopo essere uscita per buttare l'immondizia. ll corpo di Natasha Chokobok è stato avvistato dall'elicottero dei Vigili del fuoco di Padova, che stava sorvolando la zona dopo l'avvio del piano di ricerca persone scomparse deciso dalla prefettura di Verona. Dall'alto i pompieri hanno notato una macchia scura nei pressi della riva dell'Adige, in località Canova di Legnago. Sarà l'autopsia a chiarire le cause della morte della donna. I Carabinieri del Reparto operativo al momento non escludono nessuna pista.
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