Assange arrestato a Londra da Scotland Yard. Il Cremlino: siano rispettati i suoi diritti
L’Ecuador aveva revocato l’asilo politico al fondatore di Wikileaks
Julian Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, è stato arrestato all’ambasciata dell’Ecuador a Londra dopo che il Paese sudamericano gli ha revocato l’asilo politico. Un video dell’agenzia Ruptly mostra il 47enne australiano, barba lunga e manette ai polsi, che viene trascinato fuori dall’edificio da sette agenti che lo portano in braccio. L’uomo prova poi a resistere quando i poliziotti cercano di farlo salire sul furgone dal quale si sente urlare, sembra «Uk must resist», il Regno Unito deve resistere. Al momento dell’arresto Assange aveva in mano un libro di Gore Vidal, e si è presentato come una vittima di Trump: «Il Regno Unito deve resistere a questo attentato dell’amministrazione Trump». «Con una decisione sovrana, l’Ecuador ha revocato lo status di asilo a Julian Assange dopo le ripetute violazioni alle convenzioni internazionali e ai protocolli della vita quotidiana», ha scritto su Twitter il presidente dell’Ecuador, Lenín Moreno. Assange, che da circa sette anni era rifugiato nella sede diplomatica di Quito a Londra, è stato arrestato su richiesta dei giudici di Westminster e si trova al momento in custodia alla stazione centrale di Scotland Yard. Sarà portato al più presto davanti ai magistrati che avevano emesso un mandato di cattura il 29 giugno del 2012, quando l’uomo si rifiutò di consegnarsi spontaneamente alla corte. Su di lui pendeva una richiesta di estradizione dalla Svezia per accuse di molestie sessuali che l’uomo ha sempre negato.
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