Niente abbattimenti per i lupi in Italia: “Convivenza possibile”
No al numero controllato. Stop al bracconaggio e all'accoppiamento con i cani
Niente abbattimenti, niente doppiette, niente piombo per uccidere i lupi che di tanto in tanto si incrociano con il bestiame negli alpeggi di montagna. Nel nuovo «Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia», elaborato dopo molti mesi di discussioni e confronti dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa per sostituire quello risalente ormai al 2002, non c’è dunque il paragrafo sugli «abbattimenti controllati», contemplati nel piano consegnato nel 2017 dal ministero guidato all’epoca da Gianluca Galletti, che aveva provocato accese polemiche. Allora erano gli ambientalisti a protestare contro una misura punitiva per una specie fondamentale per la biodiversità, salvatasi per un pelo dall’estinzione, e tutelata da rigide norme italiane ed europee per ben 48 anni. Stavolta protestano invece le associazioni degli allevatori, e probabilmente lo faranno anche la Regione Veneto e la provincia di Trento, tutt’e due a guida leghista: il Carroccio da tempo ha deciso di cavalcare la protesta di chi di tanto in tanto trova una pecora o una mucca all’alpeggio mangiata dai lupi. I danni (nell’ordine di duecentomila euro annui, insomma non certo ingentissimi) sono sempre economicamente compensati, ma ormai la questione è diventata simbolica, e dunque politica. E dunque non è affatto detto che il Piano del ministro Costa - già entrato nel mirino della Lega, e che vede anche una certa freddezza da parte della provincia di Bolzano e della Regione Toscana - riesca a superare il vaglio della Conferenza Stato-Regioni, che dovrà formalmente approvarlo.
Commenta per primo.