Giappone, da luglio aumentano i controlli sul commercio di avorio
Tokyo si allinea alle regole istituite dopo la convenzione di Washington
Il governo giapponese aumenterà i controlli sul commercio d’avorio a partire da luglio, costringendo gli importatori a presentare maggiori riscontri sulla provenienza della merce. «Con le nuove restrizioni sul trasporto di provenienza sconosciuta dell’avorio, questo tipo di business sul mercato domestico verrà di fatto terminato», ha detto il ministro dell’Ambiente nipponico, Yoshiaki Harada, in una conferenza stampa. In questo modo Tokyo si allinea alle regole istituite dopo la convenzione di Washington, nel 1990. Da quella data, infatti, il commercio internazionale è stato abolito, fondamentalmente per limitare la caccia di frodo degli elefanti, la cui popolazione era drammaticamente crollata negli anni ’80. Nel Paese del Sol Levante, invece, l’avorio ottenuto nel periodo antecedente alla convenzione di Washington, nel suo stato originale poteva essere commercializzato dopo l’avvenuta registrazione all’Istituto di ricerca del Japan Wildlife. Dal primo luglio gli individui che intendono trattare il materiale dovranno indicare le modalità di acquisto, la documentazione sulla provenienza dai fornitori e la datazione del radiocarbonio.
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