Caso Ruby, morta la testimone Imane Fadil
Uccisa per un mix di sostanze radioattive
«Mi hanno avvelenata, aiutatemi». Quando il 29 gennaio scorso Imane Fadil, 33 anni, modella di origine marocchine, diventata celebre come testimone ai processi contro Berlusconi per le serate a luci rosse di Arcore, si era presentata all’Humanitas di Rozzano, non le avevano creduto subito. Di fatto però, Imane stava molto male e in pochi giorni le sue condizioni sono peggiorate finendo prima in terapia intensiva e poi in rianimazione. Secondo le indagini la modella è morta dopo “un mese di agonia”, vigile fino all’ultimo, nonostante i forti dolori e il “cedimento progressivo degli organi”. Finché il primo marzo scorso è morta. Imane Fadil è morta per un «mix di sostanze radioattive». A dirlo gli esiti degli esami tossicologici disposti lo scorso 26 febbraio dai medici dell’Humanitas ed effettuati in un centro specializzato di Pavia. Esiti arrivati il 6 marzo e trasmessi immediatamente dallo stesso ospedale alla Procura di Milano.
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