Brexit, Westminster boccia ancora l’accordo della May
Oggi si voterà sull'uscita del Regno Unito dall'Europa senza accordo
La Camera dei Comuni britannica ha bocciato ieri sera per la seconda volta l’accordo sulla Brexit patrocinato dal governo Tory della premier Theresa May. I deputati a favore sono stati 242, quelli contrari 391. Lo scarto è stato di 149 voti, inferiore rispetto ai meno 230 del primo tentativo andato a vuoto a gennaio con la peggiore sconfitta mai subita da un governo di Sua Maestà nella storia moderna del Regno Unito. «Mi spiace profondamente, domani (oggi n.d.a.) si voterà sull’uscita del Regno Unito dall’Europa senza accordo». Queste le parole di Theresa May al termine della votazione. La premier ha aggiunto che lascerà libertà di voto al gruppo Tory, ma che lei resta contraria a un no deal e convinta che esista «una maggioranza a favore di un accordo». «L’accordo del governo è morto, è tempo di convocare elezioni politiche» anticipate. Così il leader dell’opposizione laburista britannica, Jeremy Corbyn, ha replicato alla premier. Corbyn ha accusato May di aver fatto passare il tempo deliberatamente e l’ha sfidata a scegliere a questo punto la strada delle urne. Ha tuttavia anche confermato l’intenzione di ripresentare alla Camera dei Comuni il suo piano B per una Brexit alternativa più soft. «Se ci sarà una richiesta ragionata da parte del Regno Unito» per un’uscita posticipata, «i 27 Paesi dell’Ue la valuteranno e decideranno all’unanimità. L’Ue si aspetta una giustificazione credibile per una possibile estensione» della permanenza del Regno Unito e «della sua durata». Così il portavoce del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che avverte: «Il corretto funzionamento delle istituzioni dell’Ue dovrà essere garantito».
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