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E45: il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, torna a Pieve Santo Stefano

Ci sarà venerdì 22 alle 17: intervento finanziario per i diretti penalizzati dalla chiusura?

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Ristoro in arrivo per gestori e dipendenti di aree di rifornimento e servizio lungo la E45, penalizzati da una chiusura dell’arteria che per pullman, autotreni e mezzi pesanti (il segmento di gran lunga più importante della loro clientela) è ancora in vigore dallo scorso 16 gennaio? È questo il motivo che spiegherebbe il ritorno a Pieve Santo Stefano - a distanza di circa due settimane - del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Accompagnato anche in questa circostanza dall’assessore Vincenzo Ceccarelli, il governatore sarà ricevuto in Comune alle 17 di domani e, dopo aver fatto il punto della situazione, dovrebbe comunicare quanto promesso lo scorso 9 febbraio davanti a una platea con la quale aveva avuto a un certo momento anche un vivace scambio di battute. “Non escludo un intervento finanziario da parte della Regione e spendo me stesso in ragione del ruolo istituzionale di cui sono titolare”: così aveva detto Rossi ai presenti ed è quindi probabile che nel frattempo sia stato elaborato (o comunque sia in fase di completamento) il documento con il quale l’amministrazione regionale abbia deciso di venire incontro a chi ha subito più direttamente le conseguenze del drastico provvedimento messo in atto dalla Procura di Arezzo. Intanto – ricorda Anas - vanno avanti i lavori di manutenzione programmata sui viadotti Puleto e Tevere 4°, in attesa che entri in funzione anche il cantiere incaricato di risistemare la vecchia Tiberina 3 bis. Da una settimana piena (era mercoledì 13 febbraio), auto e veicoli leggeri più in generale stanno ripercorrendo per intero la E45 con velocità rallentata e incanalamento nelle sole corsie di sorpasso all’altezza del Puleto, anche se le circostanze hanno imposto una intensificazione dei controlli, perché qualche autotreno riesce pur sempre a passare, nonostante l’uscita obbligatoria indicata a Sansepolcro e l’adozione di rigidi provvedimenti nei confronti dei trasgressori. L’ultimo caso nel pomeriggio di ieri, quando la Polizia Stradale di Città di Castello - competente in quel tratto – ha proceduto nei confronti di un camion con targa straniera transitato in direzione sud. C’è pertanto l’intenzione di potenziare ulteriormente la segnaletica e, a strettissimo giro di tempo, di installare l’apparecchiatura autovelox nelle cabine già posizionate: la velocità massima consentita non dovrà superare i 40 orari nei quattro complessivi chilometri che vanno dallo svincolo di Valsavignone a quello di Canili di Verghereto.

Redazione
© Riproduzione riservata
20/02/2019 23:18:35


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