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Il latte in Umbria costa 90 centesimi

Il presidente del Gruppo Grifo Agroalimentare: “L’impegno è portarlo a un euro e anche più”

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Nei giorni in cui si cerca un’intesa tra industriali e pastori sardi rispetto alla vertenza sul crollo del prezzo del latte ovino in Sardegna, Carlo Catanossi, presidente del Gruppo Grifo Agroalimentare, la più grande cooperativa del settore in Umbria, fa il punto sulla situazione della regione.

“In Umbria – ha spiegato Catanossi – i livelli di remunerazione sono notevolmente diversi rispetto alla Sardegna, la situazione è più tranquilla da questo punto di vista. Durante il 2018 i nostri soci hanno conferito circa tre milioni di litri di latte remunerati in media sopra i 90 centesimi al litro. Quest’anno siamo partiti con la stessa cifra: tra prezzo di acconto, premio qualità e ipotesi di conguaglio siamo ancora sopra i 90 centesimi al litro e tra settembre e dicembre arriveremo a un euro a litro. Ci impegneremo, comunque, perché si vada sopra l’euro”.

“Nonostante questo, sicuramente le aziende stanno soffrendo – ha continuato Catanossi –. Soffrono gli allevatori di latte bovino e ovino. La soluzione è diversificare la produzione e andare verso prodotti di qualità da collocare sul mercato in maniera intelligente. Il problema non è solo quanto si riesce a pagare i produttori ma anche quanto si riesce a vendere. È necessaria una stretta e forte collaborazione con la grande distribuzione organizzata”. Catanossi è inoltre convinto che anche i consumatori devono essere disposti a fare la propria parte. “Produrre il latte costa – ha spiegato Catanossi – e per remunerare adeguatamente gli allevatori è ovvio che si va a incidere sul prezzo del prodotto finale. Serve un’azione profonda che parta dalla consapevolezza del consumatore di quello che compra ma anche dalla necessità di andare verso mercati che incontrino il gusto dei nuovi consumatori con prodotti diversificati rispetto al passato. Per quanto riguarda l’Umbria credo di poter dire che ci troviamo in una situazione migliore di altri proprio per aver scelto di diversificare il prodotto ed esserci messi nella condizione di avere una produzione costante e continua nel tempo”. “Abbiamo avuto anche altre richieste di conferimento da parte di allevatori di altre regioni – ha continuato Catanossi – ma non possiamo accoglierne oltre rispetto a quanto già fatto”. “Ai consumatori – ha concluso Catanossi – dico di scegliere prodotti che siano buoni e rispettosi dell’intera filiera. Ai produttori credo di poter dire che chi sta in cooperativa ha delle garanzie maggiori e porta a casa qualche soddisfazione in più”.

Redazione
© Riproduzione riservata
18/02/2019 16:52:17


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