Tav, l'Ue avverte il governo: "Restituite i fondi per l'opera"
L'Italia rischia di pagare un conto salato per gli ulteriori ritardi
Il braccio di ferro sulla Tav adesso rischia di mettere in discussione la tenuta stessa del governo ma anche l'erogazione dei fondi da parte dell'ue prevista per i lavori dell'opera. Negli ultimi giorni il governo è andato avanti sui binari dello scontro proprio sulla fattibilità dell'opera. Dal un lato la Lega che chiede a gran voce con Salvini di andare avanti e il Movimento Cinque Stelle che invece chiede uno stop ai lavori. Ma adesso ad accendere ulteriormente lo scontro è l'Unione Europea che minaccia il blocco dei fondi in caso di ritardi sul proseguimento dell'opera e chiede anche la restituzione di quanto già versato: "Non possiamo escludere che, in caso di ritardi prolungati dei lavori della Tav Torino-Lione dovremo chiedere all'Italia di restituire i contributi già versati". Ad affermarlo, come sottolinea l'Adnkronos, è il portavoce alla Commissione Europea. Di fatto per la Tav sono già stati approvati i cofinanaziamenti per 813,8 mln di euro. Con ulteriori ritardi sul proseguimento dei lavori, i fondi che non si riesce ad impiegare in Italia vengano riallocati ad altri progetti della rete Ten-T, fuori dal nostro Paese.
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