Arbitro donna aggredita a Monterchi, ma il suo aggressore "non é colpevole"
L'uomo aveva aggredito l'arbitro perché si era "permessa" di ammonire il figlio
Brutta storia quella di un arbitro di calcio donna, che a soli 16 anni, ha visto la faccia più brutta di questo sport: la violenza. La ragazza era finita in ospedale dopo la partita di calcio tra Giovanissimi: la procura di Arezzo chiede l'archiviazione per il genitore di un baby calciatore. L'uomo, 51 anni, è accusato di lesioniperché, arrabbiato per l'ammonizione inflitta al figlio, avrebbe sferrato un violento calcio alla porta dello spogliatoio. La ragazza, che era all'interno, venne colpita e finì a terra riportando traumi all'anca. Prognosi iniziale di cinque giorni, poi saliti a 67 con conseguenze anche sotto il profilo dello choc subito.
L'episodio avvenne a Monterchi dopo la partita tra Junior Castello e Bastia Umbra. Il genitore venne denunciato dal babbo dell'arbitro, una studentessa di Città di Castello. Verso di lei espressero solidarietà big del mondo degli arbitri come Tagliavento, Rizzoli e Orsato. Il fatto risale al febbraio del 2018 e adesso davanti al gip di Arezzo, Fabio Lombardo, si è svolta l'udienza nella quale il legale della ragazza si oppone all'archiviazione.
Secondo il pm Elisabetta Iannelli manca il dolo: per quanto deprecabile, l'uomo non avrebbe avuto la consapevolezza che il calcio alla porta potesse arrecare danno alla ragazza. Il 51enne di Bastia è stato colpito da Daspo per tre anni. La vicenda suscitò clamore mediatico. Il genitore indagato viene definito persona pacata, non un violento, e avrebbe tentato di porgere le sue scuse alla giovane. E' difeso dall'avvocato Giammarco Gorietti. La ragazza arbitro, ora 17 anni, ha ripreso a dirigere partite di calcio giovanile. E' assistita dall'avvocato Gabriele Magrini. La decisione del giudice dovrebbe arrivare nella prossima settimana. Tra le ipotesi una riqualificazione del reato in "colposo".
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