Brexit, mozione di sfiducia contro May. In serata il voto
La premier: “Mi opporrò con tutte le forze”
Situazione critica nel Regno Unito dove la premier Theresa May in serata affronterà il voto di sfiducia. Quarantotto deputati conservatori hanno infatti inviato la propria richiesta di sfiducia a sir Graham Brady, alla guida della Commissione 1922. La procedura è stata avviata dopo la confusione in cui è precipitato il governo a causa dell’annullamento del voto per la Brexit. Quarantotto è il numero minimo, secondo il regolamento interno, per innescare il processo di sfiducia. Il voto si svolgerà tra le 18 e le 20. I voti verranno immediatamente contati. Theresa May avrà bisogno di almeno 158 voti dei 315 deputati tories per rimanere alla guida del partito. Se May superasse la prova, non potrà essere sfidata per almeno un altro anno. In caso contrario, invece, il partito conservatore dovrà eleggere un nuovo leader e quindi un nuovo premier visto che i tories sono il primo partito ai Comuni. C’è una terza possibilità: che May riesca a ottenere questa sera solo una maggioranza risicata. La matematica le permetterebbe di restare alla guida del partito e del governo, ma politicamente la premier potrebbe considerare la vittoria troppo debole e quindi decidere sua sponte di dimettersi. «Contesterò il voto di sfiducia con tutto quello che ho a disposizione - è stata la dichiarazione battagliera della premier britannica in mattinata - Ho servito l’interesse nazionale e noi abbiamo l’obbligo di realizzare la volontà popolare che si è espressa con un referendum sulla Brexit. Il voto di questa sera avrà conseguenze anche sulla Brexit. Se May perderà, inevitabilmente il Regno Unito non lascerà l’Ue il 29 marzo come previsto dall’accordo.
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