Debito e dazi, scintille fra Usa e Cina
Pence: Pechino mina la sovranità degli Stati
A giudicare dagli attacchi che Usa e Cina si sono scambiati ieri al vertice dell’Apec, le due potenze in competizione per la supremazia globale sono destinate allo scontro frontale. La retorica di questi giorni però potrebbe essere uno strumento negoziale, per posizionarsi in vista del vertice di fine mese tra i presidenti Trump e Xi, che deciderà davvero se la guerra commerciale, e non solo, è inevitabile. Il tono usato all’Apec in Papua Nuova Guinea è stato inequivocabile. Il vice presidente Pence ha attaccato non solo l’iniziativa cinese «One Belt, One Road» per collegare Pechino al’Europa, ma l’intero modello che rappresenta: «Lasciatemi dire a tutte le nazioni di questa regione, e al mondo: non accettate debiti stranieri che comprometterebbero la vostra sovranità. Noi non affoghiamo i nostri partner in un mare di debito. Non miniamo la vostra indipendenza. Non offriamo una cintura soffocante o una strada a senso unico. Quando voi fate una partnership con noi, noi la facciamo con voi, e tutti prosperiamo».
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