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Le nocciole il nuovo business dell'agricoltura?

Dietro questa riconversione agricola c'é il Progetto Nocciola Italia della Ferrero

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La coltivazione delle nocciole sarà il nuovo grande business dell’agricoltura? Forse, vedremo. Basta guardarsi intorno e vediamo che sia in Umbria che in Toscana cominciano a nascere coltivazioni di questo prelibato frutto. Dietro questa produzione si nasconde il “Progetto Nocciola Italia” della Ferrero, l’azienda italiana, famosa in tutta il mondo per la produzione della Nutella.  Il nostro Paese oggi è già il secondo produttore a livello mondiale con una quota di mercato di circa il 12% della produzione globale di nocciola e segue a distanza la Turchia che rappresenta il 70% del mercato complessivo. La Ferrero, per le sue produzioni, assorbe per sua ammissione circa un terzo della produzione globale di nocciole.

Ma come si articola il “Progetto Nocciola Italia della Ferrero”

In una nota dell’azienda si legge che vogliono creare le condizioni per una concreta opportunità di riconversione e valorizzazione di ampie superfici del nostro territorio. Il progetto si articola su alcuni principi cardine:

·         Valorizzazione vivaistica, fondamentale per costituire nuovi frutteti con le opportune garanzie fitosanitarie e di futura redditività

·         Qualificazione terreni, per produrre mappe di vocazionalità in accordo con le regioni proprietarie dei dati di base ed individuare così i migliori areali da destinare a questa nuova filiera

·         Tracciabilità e sostenibilità, accordo di filiera, per sostenere il progetto mediante un impegno all'acquisto delle produzioni nel lungo periodo.

Ferrero Hazelnut Company mette quindi a disposizione di tutta la filiera il proprio know how, basato su una lunga tradizione e conoscenza del settore.

Ma come si impianta un noccioleto?

L’impianto di un nuovo noccioleto comporta una serie di scelte che potrebbero condizionare l’intero ciclo produttivo nonché economico del noccioleto, ma superata questa fase poi si va tranquilli. Il terreno si prepara in estate, mediante uno scasso profondo (anche 80- 90 cm). Precedentemente allo scasso, se necessaria, può essere effettuata una concimazione di fondo. La messa a dimora delle piante avviene in autunno: si procede alla tracciatura dell’impianto in relazione al sesto precedentemente scelto, cioè al numero di piante per ettaro, e si preparano le buche (diametro di 30-50 cm, una profondità di 30-40 cm). La buca, con dentro posizionata la piantina, viene riempita di terreno fine che, a volte viene miscelato con dell’apposito terriccio per favorire lo sviluppo delle radici. In primavera, invece, si pota, per poi raccogliere in autunno. La produzione del frutto parte dopo circa cinque anni dall’impianto. Per arrivare alle massime rese ci vuole circa una decina di anni. Poi si produrranno nocciole per almeno 40 anni. Si tratta quindi di un investimento a lungo termine. Per appezzamenti di terreno di media grandezza, intorno ai 5 ettari, si stima una redditività al netto delle spese intorno ai 20.000 Euro.

La Ferrero stima che entro il 2025 dovrebbero essere in Italia 20mila i nuovi ettari di terreno piantumati a noccioleto, quindi per gli agricoltori in cerca di business, sembra aprirsi una nuova opportunità. Ma una domanda mi sorge spontanea: perché questa azienda dopo tanti anni di importazione di nocciole da tutte le parti del modo, ora improvvisamente vuole produrre in Italia? Io una idea me la sono fatta ma al momento me la tengo per me, non mi piace parlare o trarre conclusioni sino al momento che non mi si “chiude il cerchio”. In ogni caso un pericolo mi piace segnalarlo, dipendere da un unico acquirente, anche se di straordinaria solidità come la Ferrero, può essere un rischio strategico da non ignorare.

Domenico Gambacci
© Riproduzione riservata
17/10/2018 17:43:56

Punti di Vista

Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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