Nuoto, canottaggio e ciclismo su pista: il grande riscatto dello sport italiano
Una risposta alle delusioni del calcio dai nostri eccezionali campioni
Dagli Europei di nuoto, di canottaggio e di ciclismo su pista arriva un bel messaggio per lo sport nazionale e per l’Italia del calcio: signori, c’è un’Italia che comunque vince, eccome se vince! Dopo aver ingoiato il rospo dell’eliminazione ai mondiali di calcio, dopo averne ingoiato un secondo per la vittoria della Francia - perché a esultare avremmo voluto vederci la Croazia, inutile negarlo! - e dopo averne ingoiato un terzo per la caduta di Vincenzo Nibali in un Tour che a livello organizzativo sta perdendo colpi su colpi (il nostro ciclista avrebbe avuto le carte in regola quantomeno per salire sul podio), questo inizio di agosto ci aiuta a smaltire le delusioni di luglio: nel nuoto è nata una giovane stella chiamata Simona Guadarella, con Gregorio Paltrinieri uomo di punta (i nostri spaghetti sono una “benzina” eccezionale!) e con anche il sincronizzato che è sempre più una bella realtà; nel canottaggio la scuola azzurra sta tornando “regina”: basta guardare i trionfi a squadre, con gli avversari nettamente distaccati; nel ciclismo su pista, oro a Maria Giulia Confalonieri, argento a Elìa Viviani. Insomma, una pioggia di medaglie di tutti i metalli per i nostri portacolori su ogni versante. Eppure, la maggioranza degli sportivi italiani è in stato di fibrillazione ancora per il pallone: anzi, ha già iniziato il count-down per il campionato, perché se gli juventini sono in festa per Cristiano Ronaldo, gli interisti sognano Luca Modric e i milanisti si attendono gol a grappoli da Gonzalo Higuain. Tutti fuoriclasse, per carità, ma nessuno è italiano. E allora, per una volta cominciamo a dare ai nostri campioni di altre discipline quello che è loro di diritto, tantopiù che oltre alle nostre amate donne – peraltro belle e allo stesso tempo dotate dei giusti attributi – anche gli uomini hanno dato il via alla loro orgogliosa riscossa (vedi il canottaggio) e il bello è che questi atleti con la “A” maiuscola provengono da tutte le parti: dal nord, dal centro e dal sud. Danno insomma l’immagine di un’Italia vincente su tutto lo… stivale. Non sono popolari come i calciatori – a meno che non diventino fenomeni da copertina – e debbono attendere europei, mondiali e olimpiadi per avere il loro spazio di visibilità, a patto ovviamente che facciano risultato. Non hanno cioè la finestra fissa domenicale (o forse giornaliera) come i calciatori, ma sono ugualmente atleti a tutti gli effetti. Atleti che sudano né più e né meno che come i calciatori per ore al giorno: chi pedalando, chi stando in acqua con la proprie braccia, nuotando o muovendo i remi. Atleti che lavorano, che soffrono e che stringono i denti per limare a volte qualche centesimo di secondo, sufficiente per inseguire un record e per dimostrare di essere più forti degli altri.
Nella foto: Simona Quadarella, volto nuovo del nuoto italiano e campionessa europea sugli 800 stile libero
Punti di Vista
Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it
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