L’intera Croazia gioca la finale. Dentro un sogno e una partita già iniziata
Anche il governo mette la maglia della nazionale
I croati sono così abituati a prolungare le partite che ormai ci vivono dentro: la finale è un sogno collettivo in cui vogliono stare senza aspettare la sfida di domenica. Si comincia adesso, subito oppure il Mondiale non ha mai avuto pause tra un supplementare e l’altro, è un’unica interminabile prova di coraggio. E di unità.
Quando escono dal campo i giocatori entrano i bambini, a piedi nudi sul prato del Luzhniki, gol a tre anni nella porta vuota di uno stadio che ha appena visto un pezzo di storia e curva in estasi che non se ne andrebbe mai da lì. Quando i bimbi lasciano la scena, i croati si prendono le strade, di Mosca, Zagabria, Spalato: la festa è enorme e coinvolge i 4,2 milioni di abitanti del Paese. Uno per uno.
E quando il party si calma si mettono la maglia i politici. Una intera seduta di governo con la divisa a scacchi, i colori nazionali per mostrare orgoglio e partecipazione, a partire dal primo ministro Andrej Plenkovic. La presidente Kolinda Grabar-Kitarovic si è presentata nelle tribune russe con i pantaloni rossi, la casacca a imitazione bandiera con uno stile patriottico portato all’eccesso e qualcuno, a casa, l’ha accusata di sfruttare la situazione. Ora è caduto il confine tra approfittarci ed esserci. L’intera Croazia sta giocando la finale. Durerà un’eternità.
Sui giornali croati
A dominare su tutte le prima pagine è la foto di un estatico Mario Mandzukic, che ha segnato il gol decisivo al 4’ del secondo tempo supplementare, l’eroe della partita, abbracciato da Ivan Perisic, che al 68’ ha iniziato la rimonta croata, pareggiando dopo un’ora in cui a momenti sembrava che la squadra non ce la potesse fare. «Siamo croati: nazione in trans, i biancorossi in finale!», titola il Jutarnji list di Zagabria, mentre sul Vecernji list campeggia in grande «Croazia: un amore infinito». Il Novi list di Fiume ha titolato semplicemente «La finale!», mettendo accanto alla foto dei giocatori un’immagine dell’iconico trofeo della Coppa del Mondo. Un sogno che ora non sembra più così lontano.
Commenta per primo.