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Carboidrati: la lista dei buoni e cattivi
Pane e pasta devono essere presenti in ogni dieta sana ed equilibrata
Demonizzati, desiderati e oggetto di molte discussioni. Ecco perché non dobbiamo dire di no ai carboidrati e quali scegliere per stare bene
«Per dimagrire, bisogna eliminare i carboidrati». «Pane e pasta devono essere presenti in ogni dieta sana ed equilibrata». E ancora: «Per stare bene, dobbiamo scegliere carboidrati semplici». Non è che stiamo facendo un po’ di confusione? Nel tentativo di capire se un piatto di pasta o una fetta di pane sono angeli o demoni, rischiamo di mangiare con senso di colpa o andare incontro a scelte alimentari prive di equilibrio. E per evitarlo, proviamo a conoscere meglio i protagonisti di tutto questo contendere.
Semplici e complessi
Quando parliamo di carboidrati, dobbiamo fare una distinzione a monte. Esistono infatti quelli cosiddetti semplici caratterizzati da rapida assimilazione e responsabili di picchi di glicemia e quelli complessi, da preferire poiché di più lenta digestione e assimilazione. Ma andiamo per ordine. In linea di massima, più un cibo è sottoposto a raffinazione, più lo assimileremo velocemente fornendo scarso nutrimento al nostro corpo e provocando il tipico accumulo di grasso su fianchi e girovita. Questo effetto è spesso amplificato dall’associazione tra carboidrati semplici e grassi saturi, un mix che troviamo nella gran parte dei dolci, delle merendine e degli snack. Ma a ben guardare sulle confezioni, è un’associazione che compare il più delle volte anche nel pane confezionatoe talvolta in quello prodotto industrialmente. Evitiamo dunque tutti quei prodotti in cui sono presenti sia la farina raffinata sia il burro e lo strutto, o perlomeno riduciamo al minimo il loro consumo. Stesso discorso per gli zuccheri: preferiamo sempre quelli già presenti in natura come il fruttosio poiché i processi di raffinazione portano lo zucchero bianco a essere uno dei principali indirizzati di sovrappeso e picchi glicemici.
Integrale? Sì, grazie
Un modo efficace per scegliere prodotti non raffinati è quello di preferireprodotti preparati con farine integrali. Queste sono infatti prodotte saltando alcune fasi di raffinazione e ci forniscono le fibre necessarie a rendere più naturale e lenta l’assimilazione oltre a fornirci un maggiore senso di sazietà.
Le fonti di carboidrati complessi
Provare a compilare la lista dei carboidrati buoni non è così semplice. Aiutiamoci così: diciamo sì a pasta, riso, pane integrale, ma anche a tutti quegli alimenti naturalmente ricchi di carboidrati come la frutta, il latte e i suoi derivati, la verdura, i legumi, i cereali di crusca e la frutta secca.
Perché dobbiamo mangiare i carboidrati
Le diete low-carb sono ancora di moda e sembrano non conoscere crisi. Ma se è vero che eliminare i carboidrati dalla nostra dieta (e associare questa rinuncia all’assunzione di alimenti ipocalorici) porta a un calo di liquidi e peso in eccesso, potremmo trovarci a fare i conti con conseguenze meno gradite.
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