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Ampliamento di Belladanza: rischio ambientale senza garanzie politiche per il territorio

Il consigliere Lignani Marchesani: "Previsti ulteriori 256mila metri cubi di discarica"

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Rischio bomba ambientale e rischio politico per Città di Castello: l'AURI (l'ente unico regionale in materia di rifiuti) ha dato il nulla osta al secondo e definitivo stralcio di ampliamento della discarica di Belladanza. Ulteriori 256 metri cubi di rifiuti avranno come destinazione Città di Castello ed il vero rischio è che tutto possa avvenire nel giro di pochi anni. Dietro le edulcorate parole di "adeguamento impiantistico" si svela la dura realtà di un ampliamento devastante che può avere una sorta di giustificazione geopolitica ma che non dà alcuna garanzia di futuro e di indipendenza a Città di Castello e ai Comuni circostanti. Tramontate ormai da anni le promesse di chiusura della discarica resta infatti in essere una partita, quella della gara d'ambito, che potrebbe schiudere radiosi futuri economici a SOGEPU in caso di vittoria. Una vittoria che però, a ormai tre anni dall'indizione della gara, tarda a venire e anche si verificasse troverebbe uno scenario istituzionale completamente cambiato. L'Ambito territoriale su cui l'operatore vincitore dovrà operare , di fatto l'Alta Valle del Tevere ed il comprensorio eugubino gualdese non esiste più dal punto di vista istituzionale ed è appunto confluito nel fantomatico AURI. In pratica non c'è alcuna assicurazione che il ciclo di rifiuti rimarrò interno ai due comprensori sopra ricordat;, potrebbero in sostanza esserci"incursioni" da tutta l'Umbria, come di fatto è avvenuto negli ultimi anni,  e non è detto che Città di Castello avrà la forza politica di resistere. Facciamo due conti:il primo stralcio di ampliamento, previsto dal Piano Industriale e votato dal Consiglio comunale nel 2014, ha previsto ulteriori 147000 metri cubi destinati a discarica  già oggi in via di saturazione. Se si continua con questo ritmo anche questo secondo ampliamento potrebbe saturare la "discarica regionale di Belladanza" (così ufficialmente definita nell'ancora vigente Piano regionale dei rifiuti)  entro il 2023, un tempo in tema di rifiuti brevissimo . Dopo cosa succede? Continueremo con altre bombe ambientali? Sogepu, sempre che vinca la gara d'ambito, avrà la forza economica per prevedere impiantistica competitiva ed alternativa in così poco tempo ? E Città di Castello potrò opporsi ai camion di mondezza provenienti da Perugia, Foligno, Spoleto o Terni che si materializzeranno vista l'assenza in Umbria di altre "valvole di sfogo"??

Domande che formuleremo in un'apposita interrogazione per il prossimo Consiglio comunale ma per cui dubitiamo di   avere risposte definitive e non inquietanti per il futuro di Città di Castello

Il Consigliere comunale

Andrea Lignani Marchesani

Redazione
© Riproduzione riservata
19/04/2018 13:29:26


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