Opinionisti Francesco Del Teglia

La Caporetto della sinistra

Polverizzata al Nord dal Centrodestra, disintegrata al Sud dal M5S

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In attesa di capire cosa succederà per il Governo del Paese, con il Presidente della Repubblica che a breve dovrà dare un incarico – meramente esplorativo, numeri alla mano  - a chi di dovere (M5S in pole) per la formazione di una nuova maggioranza, il dato eclatante che per il momento emerge dal responso delle urne è uno solo: la Sinistra, comprensiva del Centrosinistra, in Italia è stata strabattuta. Un’onda lunga, arrivata probabilmente al suo apice dopo le pesanti avvisaglie delle Amministrative e dello stesso Referendum Costituzionale, evidentemente male recepite. Una Sinistra che non solo esce sconfitta, ma che non è nemmeno più principale competitor del vincitore. Polverizzata al Nord dal Centrodestra, disintegrata al Sud dal M5S, in seria difficoltà anche nelle tradizionali roccaforti del Centro come mai in passato. Il Pd che non arriva al 20% dei consensi è qualcosa di eclatante se si pensa ai numeri di solo qualche anno fa. Ma anche il risultato scadente di chi – Liberi e Uguali per intendersi – era fuoriuscito dal Pd per tratteggiare l’ipotesi di un’area alternativa, fa rumore. Le motivazioni di questa debàcle possono essere tante e tutte ugualmente valide. Mancanza di leader carismatici, una volta evaporato l’effetto-Renzi e constatato che i vari Grasso, Bersani e D’Alema non riescono più a tirare nulla. La Sinistra un tempo sapeva scaldare le piazze, adesso fa quasi addormentare nei salotti televisivi. Difficoltà estrema nel saper parlare alla gente, e soprattutto di ascoltarla nei suoi bisogni primari (lavoro, fisco, sicurezza), incapacità di saper comunicare con efficacia le proprie scelte, pure quelle azzeccate. Su tutti poi il presentarsi sempre divisa e litigiosa, con un partito-madre che i suoi “figli” li vede andare di qua e di là, frastagliati in tanti piccoli rivoli improduttivi che paiono ormai l’emblema della mera testimonianza, la “minuzzaglia” di napoletana dizione. Ora presumo sia arrivato il momento di azzerare tutto e di ripartire, se non si vuole che la “gauche” nostrana faccia la fine di altre realtà in giro per l’Europa. Come e con chi non lo so e non sta certo a me dirlo. Di sicuro questa è stata una Caporetto senza se e senza ma. Ma non so se, come per l’esercito italiano nella Grande Guerra, basti semplicemente avvicendare Cadorna con Diaz per riemergere. Anche perché di Armando Diaz all’orizzonte non se ne vedono né in casa Pd né da altre parti. L’impressione è che oltre ai generali si debba proprio cambiare il modo di fare politica di uno schieramento che appare anacronistico nel suo modo di agire e di proporsi. Chissà se questa sonora battuta d’arresto non abbia il potere di ricostruire una Sinistra davvero credibile, sia in periferia che a Roma. Sprecare anche questa pur negativa occasione e continuare a perdere tempo – ed elezioni a raffica – sarebbe masochismo puro.

Francesco Del Teglia
© Riproduzione riservata
05/03/2018 14:46:54

Francesco Del Teglia

Giornalista pubblicista di lungo corso, è inviato fisso per Sansepolcro e la Valtiberina Toscana del quotidiano Corriere di Arezzo fin dalla sua nascita, nel 1985, ma vanta esperienze anche a livello televisivo e collaborazioni con periodici vari. Politica e sport i campi di particolare competenza professionale. È stato anche addetto stampa di vari enti.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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