Opinionisti Giacomo Moretti

Una vergogna chiamata Siria!

Ma perché non se ne parla?

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Mentre la stanca e ripetitiva campagna elettorale italiana sta volgendo al termine, ai più sfugge, o si lascia volutamente sfuggire, che nella vicina Siria si stia consumando un massacro indecente.

Immagini di bambini morti, ospedali bombardati, intere città distrutte con centinaia di morti.

Ma perché non se ne parla?

Le vere ragioni ovviamente non sono alla portata di modesto osservatore quale sono.

Proverò a ragionare ad alta voce, o se volete digitando con forza e con un pizzico di rabbia sui tasti della tastiera, e se anche qualcuno trovasse fastidioso il ticchettio dei tasti, forse nel mio piccolo sarei riuscito a fare qualcosa di utile.

Dunque ricapitolando, in Siria si stanno combattendo più guerre in una, ve ne è una che viene combattuta per procura tra americani e russi, due attori che rivendicano la strategica egemonia dell’area per se stessi.

Gli interessi americani nella zona sono evidenti, come lo sono quelli dei russi, che proprio in Siria hanno la loro più grande base navale nel Mediterraneo.

Poi vi sono un numero indecifrabile di fazioni più o meno estremiste, che al bisogno occidentale vengono etichettate ora come organizzazioni terroristiche da annientare ed il giorno dopo come paladini della giustizia e della moderazione che serve a tutti.

Poi c’è Assad, appoggiato dai Russi che combatte l’Isis, peccato che per Assad stesso sia Isis tutto ciò che in Siria non la pensa come lui.

Poi ci sono i curdi, i quali in questi anni in Siria, come in Irak, hanno combattuto l’Isis a caro prezzo ma sono da sempre invisi dai turchi che non tollerano nè i successi militari dei curdi nè la possibilità che gli stessi possano costituire uno stato autonomo.

I curdi essendo una minoranza fortemente presente in Turchia sono visti da Erdogan come una minaccia costante alla sua supremazia in Turchia.

Poi in Siria ci sono gli iraniani e chissà chi altri.

Citando il Mediterraneo e citando la Turchia credo che un pensiero vada dedicato a questo aspetto.

Il Mediterraneo è quella piscina nella quale sta anche l’Italia, la Siria è semplicemente sull’altra sponda.

La Siria è vicina a noi, come possiamo disinteressarcene, come possono gli attori principali della vergognosa campagna elettorale non dire a noi cittadini che idea hanno per risolvere il conflitto?

Tutti a riempirsi la bocca dicendo che: “l’Italia deve tornare ad essere una grande nazione”. Come?

Fregandosene delle stragi che vedono del sangue scorrere nello stesso mare nostro?

A dire il vero di recente il dittatore della Turchia Erdogan - che ricordo essere un paese della Nato che qualche scellerato vorrebbe addirittura in Europa - di recente è stato in Italia.

Sorrisi e abbracci con il Presidente del Consiglio, poi tornato in Turchia ha mandato la propria marina militare a bloccare e sequestrare una piattaforma petrolifera italiana (dell’Eni) che pur avendo tutti i permessi di perforazione è stata bloccata e rimandata in suolo italico.

Poi, sempre dopo pochi giorni dalla visita italiana, i turchi si sono messi a bombardare la Siria e sono perfino intervenuti con operazioni di terra in spregio a ogni regola internazionale.

E l’Italia? Tutti zitti.

Perché questo silenzio?

Perché i nostri alleati turchi in Siria possono fare i loro porci comodi e l’Italia non dice nulla?

Perché i turchi possono sequestrare una piattaforma italiana in spregio a ogni regola del diritto internazionale e quelli che “l’Italia è un grande Paese” si genuflettono davanti al sultano e fanno rientrare in patria la nostra nave?

Perché nessuno dice nulla?

Io un’idea, molto sommessamente me la sono fatta.

Disturbare il Sultano non conviene a nessuno, l’Italia paga alla Turchia una tangente di 4 miliardi dei euro, insieme all’Europa, affinché vengano bloccati i flussi migratori di terra.

Quindi poco importa che il Governo abbia ceduto davanti a Erdogan, quello che conta è che i flussi restino bloccati.

E la Siria?

In fondo che dire, non è mica nulla di nuovo, l’Europa sa fare bene i suoi calcoli e nel caso siriano i conti europei stanno a zero, ovvero l’Europa non conta nulla.

Davanti agli interessi americani e russi l’Europa è debole, oserei dire inesistente.

E allora ecco qui che cade il castello.

L’Europa in politica estera conta nulla, forse nel silenzio dei temi di politica estera in questa campagna elettorale italiana vi è la consapevolezza che non contando nulla l’Europa, figuriamoci l’Italia.

Ma allora mi chiedo, a parte gli organigrammi mondiali, se non vi sia anche una profonda crisi di leadership.

In Italia abbiamo avuto capi partito che non andavano in tv a baccarsi con giornalisti e veline, ma che quando alzavano il telefono venivano ascoltati anche da capi di potenze mondiali.

Avevamo capi partito, sui quali i giovinastri odierni sputano, che quando si muovevano sapevano quello che facevano ed erano in grado di contrapporsi anche con azioni da far tremare i polsi, Sigonella ricorda qualcosa in tal senso.

In questi giorni di triste campagna elettorale, per certi aspetti drammatica, una cosa è chiara, non c’è nessuno in Italia capace di affrontare i grandi problemi che ci sono.

Di questo vuoto oggi a farne le spese sono i bambini e i civili Siriani (non siamo nemmeno capaci di richiamare e calmare un alleato), domani chissà.

Solo una cosa rimane a tutti noi: la vergogna di quelle immagini che si imprimono sui nostri occhi impotenti.

Redazione
© Riproduzione riservata
28/02/2018 09:24:51

Giacomo Moretti

Nato ad Arezzo – Dopo aver assolto agli obblighi di leva comincia subito a lavorare, dalla raccolta stagionale del tabacco passa ad esperienze lavorative alla Buitoni e all’UnoaErre. Si iscrive “tardivamente” all’età di 21 anni alla Facoltà di Giurisprudenza di Urbino dove conseguirà la laurea in corso. Successivamente conseguirà il Diploma presso la Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Assolta la pratica forense, nel 2012 si abilita all’esercizio della professione forense superando l’esame di stato presso la Corte d’Appello di Firenze. Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Arezzo esercita la professione forense fino al dicembre 2016. Attualmente si è sospeso volontariamente dall’esercizio della professione di avvocato per accettazione di incarico presso un ente pubblico a seguito della vincita di un concorso. Molto legato al proprio territorio, Consigliere comunale ad Anghiari per due consiliature consecutive. Pur di non lasciare la “sua” Anghiari vive attualmente da pendolare. Attento alla politica ed all’attualità locale e non solo, con il difetto di “dire”, scrivere, sempre quello che pensa. Nel tempo libero, poco, ama camminare e passeggiare per la Valtiberina e fotografarne i paesaggi unici.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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